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«Made in Italy», il flop pugliese del nuovo liceo: i ragazzi preferiscono lo Scientifico e il Tecnico

 
Alessandra Colucci

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Alessandra Colucci

«Made in Italy», il flop pugliese del nuovo liceo: i ragazzi preferiscono lo Scientifico e il Tecnico

Anche in Basilicata, più della maggioranza delle iscrizioni vira verso i licei con il 57,9%. L’orientamento prediletto sono le scienze applicate

Mercoledì 07 Agosto 2024, 09:00

Ancora una volta, la maggioranza degli studenti italiani sceglie i licei per proseguire la propria carriera scolastica dopo la scuola secondaria di primo grado: è quanto emerge dal report diffuso dal ministero dell’Istruzione, alla vigilia dell’avvio dell’anno scolastico 2024/2025.

Seppure in flessione rispetto al 2023/2024, quando a sceglierli era stato il 57,10%, stavolta più della metà delle iscrizioni ovvero il 55,6 si sono incanalate verso i licei, con una netta predominanza dello scientifico che, anche se ugualmente in flessione, attira la maggioranza degli iscritti (13,7% a fronte del 14,1). E se i licei detengono ancora il primato, anche se in calo, va da sé che istituti tecnici e professionali siano in crescita. Nel primo caso, si è passati dal 30,90 dello scorso anno all’attuale 31,66 mentre i professionali sono aumentati di meno di un punto: dal 12,10 del 2023/2024 al 12,7 di quest’anno. Per quanto riguarda gli istituti tecnici, il primato resta al settore tecnologico che si mantiene invariato e dal 19,40 passa al 19,41, mentre il settore economico cresce e dall’11,50 passa al 12,25. Tra gli istituti professionali, infine, capofila resta l’alberghiero: lo scorso anno al 4% e adesso è al 4,02. La novità del prossimo anno scolastico, ovvero il liceo del Made in Italy, poi, ha attirato lo 0,10% delle iscrizioni complessive, pari a 375.

A proposito del liceo del Made in Italy, il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara ha dichiarato che “è la nuova offerta formativa messa in campo dai licei che avevano già attivo l’indirizzo scienze umane – opzione economico-sociale, pensata per una formazione tesa a valorizzare le eccellenze italiane riconosciute a livello internazionale”. “Una opzione che dal prossimo anno potrà rafforzarsi nell’alveo dei licei più tradizionali. È importante – ha aggiunto - aver ampliato l’offerta formativa a disposizione degli studenti italiani venendo incontro alle esigenze e alle nuove sfide del mondo del lavoro, è la strada giusta per una scuola di successo per i nostri ragazzi”.

La Puglia si adegua in linea di massima all’andamento nazionale, confermando i licei al primo posto, con il 56,2% e, tra tutte le possibilità, anche in questo caso a farla da padrone è il liceo scientifico, con i vari indirizzi: quello tradizionale si stabilisce sul 16,10% mentre gli altri indirizzi fanno, complessivamente, l’11,61%, portando, complessivamente, lo scientifico a un inarrivabile 27,71. A seguire c’è il liceo delle scienze umane mentre il liceo classico è fermo al 6,18%. Fanalino di coda il liceo del Made in Italy con lo 0,5%. Bene anche gli istituti tecnici che riportano il 31% delle iscrizioni e, anche in Puglia, il primato va al settore tecnologico che ha attirato il 19,30% mentre quello economico si attesta sull’11,67. L’alberghiero, in una regione in crescita turistica costante come la Puglia, detiene il primato tra gli istituti professionali che sono complessivamente al 12,8%, con il 4,47%.

Anche in Basilicata, più della maggioranza delle iscrizioni vira verso i licei con il 57,9% e con il predominio dei licei scientifici, tendenza nazionale confermata, anche in questo caso con un inarrivabile 29,1%, che però, vede il primato del liceo scientifico delle scienze applicate (14,47%), seguito da quel liceo scientifico tradizionale (12,89%) e da quello sportivo (1,74). Subito dopo lo scientifico c’è il liceo classico con il 7,42%. In Basilicata, invece, nessuno studente ha scelto il liceo del Made in Italy. Gli istituti tecnici sono al 28,45% delle iscrizioni e, anche in Basilicata, il settore tecnologico, con il 19,25, ha la meglio su quello economico che si attesta al 9,20%. Gli istituti professionali sono al 13,65% e, anche in questo caso, il primato spetta all’alberghiero che è al 4,04%.

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