Indagini da Torino a Bari
Violenza sessuale e false autopsie, ai domiciliari l'ex direttore della Scuola di Medicina legale
Giancarlo Di Vella, primario alla Città della Salute molto conosciuto a Bari, avrebbe falsificato i requisiti per l'accreditamento accademico della Scuola dell'Università di Torino
BARI - indagato anche per violenza sessuale e atti persecutori il docente universitario arrestato e posto ai domiciliari venerdì dai Carabinieri del Nas di Torino nell'ambito di un'inchiesta della Procura su presunti attestati falsi per permettere l'accreditamento della Scuola di Medicina legale dell'Università di Torino. Si tratta di Giancarlo Di Vella, ex direttore della scuola fino al 2021, nonché primario di Medicina legale dell'azienda ospedaliera e universitaria Città della Salute di Torino molto conosciuto a Bari.
I casi di violenze sarebbero emersi nel corso delle indagini sul falso ideologico posto in essere da due docenti, entrambi dirigenti medici in servizio all'Aou Città della Salute e della scienza di Torino, destinatari dell'ordinanza eseguita dai Carabinieri. Il secondo docente coinvolto risulta indagato per il solo reato di falsità ideologica.
Aver falsificato i requisiti per far accreditare a livello accademico la Scuola di Medicina legale dell'Università di Torino, fornendo dati truccati sulle autopsie garantite agli studenti come attività formativa. E ancora ritorsioni contro gli studenti che contestavano i suoi metodi. Anche queste accuse nel dispositivo che ha portato agli arresti domiciliari Di Vella. Per il mancato raggiungimento degli standard, già da quest'anno accademico la scuola ha perso l'accreditamento ministeriale.
Di Vella è accusato di aver attestato falsamente attività didattiche formative e assistenziali in realtà mai eseguite dalla scuola, in primis appunto le autopsie. Così facendo, il dirigente medico avrebbe indotto in errore sia l'Università degli Studi di Torino, l'ente deputato alla raccolta di questi dati, sia i ministeri della Salute e dell'Università e Ricerca e l’Osservatorio nazionale della formazione medica specialistica, che proprio sulla base delle informazioni presumibilmente false aveva disposto negli anni l’accreditamento della scuola e delle relative unità operative.
Al medico e professore vengono inoltre contestati la violenza sessuale nei confronti di cinque specializzande e gli atti persecutori - per esempio la minacce di essere bocciati agli esami o l'estromissione dall'ambiente formativo - nei confronti del gruppo di specializzandi che aveva sollevato perplessità sui suoi metodi.
La misura cautelare degli arresti domiciliari per Di Vella è stata eseguita nella mattinata del 9 febbraio a Torino. Contestualmente sono state eseguite alcune perquisizioni a carico dell'altro medico indagato, nel corso delle quali sono stati sequestrati smartphone, dispositivi informatici e una voluminosa documentazione. L'indagine della procura e dei militari del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità del capoluogo piemontese è cominciata nel marzo 2022.