Sabato 06 Settembre 2025 | 18:58

Omicidio Giulia Cecchettin, l'ex fidanzato Filippo Turetta fermato e arrestato in Germania

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Scomparsa di Giulia Cecchettin, corpo di una donna trovato nel lago di Barcis, dove erano concentrate le ricerche

La sua fuga è finita stamattina vicino Lipsia: l'auto fermata sulla corsia d'emergenza perché era finita la benzina. Non ha opposto resistenza agli agenti della polizia stradale tedesca

Domenica 19 Novembre 2023, 10:36

21:39

VENEZIA - E’ stato convalidato l’arresto di Filippo Turetta ad Halle, in Germania. La polizia di Halle scrive in un aggiornamento del suo primo comunicato che: «il 21enne cittadino italiano è stato portato davanti al giudice del Tribunale di Halle (Saale) intorno alle 17.00 di oggi. Quest’ultimo ha deciso che l’uomo deve essere posto in arresto». Turetta «è stato portato in un centro detentivo nella città di Halle».

E' stato fermato questa mattina in Germania, Filippo Turetta, l'ex fidanzato di Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa e ritrovata nei pressi di Barcis. Lo dice l’avvocato del giovane, Emanuele Compagno, che ne ha avuto conferma poco fa, ed ha informato i genitori.

Giulia era già morta quando è stata lanciata nella scarpata della Val Caltea, a Barcis, dopo essere stata scaricata dall’auto di Filippo. Ne sono convinti gli investigatori sulla scorta di quanto ha riferito loro il medico legale Antonello Cirnelli che ha svolto l’ispezione esterna della salma per conto della Procura di Pordenone. Le coltellate alla testa e al collo erano svariate e molto profonde, inferte con grande violenza. Appare dunque impossibile che la ragazza fosse ancora viva, molte ore dopo, quando l’ex fidanzato ha scaricato il corpo in un canalone, a centinaia di chilometri dal luogo dell’aggressione.

La polizia di Halle an der Saale, in Sassonia Anhalt, ha confermato l’arresto di Filippo Turetta. «L'accusato deve ancora essere portato davanti a un giudice, una data non è ancora nota», spiega la Polizeiinspektion Halle in un comunicato sottolineando di essere «in stretto contatto con le autorità italiane».

«Poco dopo le 22.00 di sabato, un’auto in panne e non illuminata è stata segnalata sull'autostrada 9 nella parte meridionale della Sassonia-Anhalt», descrive la nota delle forze dell’ordine di Halle. Quando gli agenti si sono avvicinati al mezzo, il guidatore era in macchina. «Ulteriori controlli hanno rivelato che il 21enne era ricercato per arresto dalle autorità italiane. L’uomo è stato provvisoriamente arrestato senza opporre resistenza. Il veicolo è stato sequestrato».

Quando è stato arrestato, Filippo Turetta non ha opposto resistenza. Anzi, agli agenti della polizia stradale tedesca che lo hanno fermato è apparso stanco e rassegnato, come se fosse desideroso di consegnarsi. E’ quanto avrebbero comunicato, secondo quanto si apprende, le autorità tedesche a quelle italiane dopo il fermo del giovane su un’autostrada vicino Lipsia. L’auto di Turetta era ferma sulla corsia d’emergenza perché secondo gli agenti, era finita la benzina e Filippo non aveva soldi per fare nuovamente rifornimento. 

Ad insospettire la pattuglia che era in servizio sull'autostrada e che ha poi effettuato l'arresto, sempre secondo quanto si è appreso, è stato il fatto che la Punto nera era ferma in corsia d’emergenza senza le luci di emergenza accese. I poliziotti hanno così fatto un controllo sulla targa e hanno scoperto che quell'auto era segnalata nel circuito della cooperazione internazionale. Proprio perché la vettura era segnalata, gli agenti hanno proceduto con cautela all’identificazione del giovane che era alla guida ed è emerso che si trattasse proprio di Turetta. Il quale, una volta identificato, non ha opposto resistenza.

Secondo quanto è stato possibile ricostruire finora, l’auto stava percorrendo l’autostrada in direzione sud e non verso nord, come invece avrebbe dovuto essere se la Punto proveniva dall’Italia. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)