La conferenza

Sanità al Sud, Emiliano: «2 miliardi con l'inflazione non bastano». Anche Bardi titubante. E sull'autonomia arriva il pressing di Calderoli

Redazione online

Significa ridurre il finanziamento: il governo lo dica. Il parere dei due presidenti della Regione Puglia e Basilicata

BARI - I due miliardi in più annunciati dalla premier Meloni per la sanità «assolutamente non bastano": avverte il presidente delle Regione Puglia Michele Emiliano, "perché ogni anno, per il semplice fatto che i costi aumentano, 2 miliardi in più servono a temere la sanità allo stesso livello dell’anno precedente, ma visto che quest’anno c'è un’inflazione molto alta e sono aumentati molto i costi dell’energia, sostanzialmente c'è una diminuzione del finanziamento effettivo del sistema sanitario italiano e questa cosa è bene che il governo la dica con chiarezza». «Se non hanno trovato il modo di finanziare meglio il sistema sanitario - nonostante l’esperienza della pandemia, nonostante il fatto che dobbiamo recuperare le liste d’attesa e tutte le malattie che non sono state diagnosticate durante la pandemia - questa cosa va detta chiaramente. Non si può dire aumentiamo di 2 miliardi, perché l'aumento è inferiore al differenziale inflativo che si sta creando», ha affermato Emiliano a margine della Conferenza delle Regioni. 

ANCHE BARDI È SCETTICO

«Abbiamo rinviato» la discussione sul riparto del fondo per il Servizio Sanitario Nazionale «alla prossima settimana anche perché ci sono delle titubanze da parte di alcune Regioni, Lombardia, Campania e Calabria, da verificare». Così il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, al termine della Conferenza delle Regioni, spiega perché la riunione è stata aggiornata alla prossima settimana. «Da un punto di vista tecnico è più semplice, da un punto di vista politico ci vuole l’accordo, che è quello che per ora mi sembra che manchi», conclude.

IL PRESSING DI CALDEROLI

Il ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, al termine della nuova riunione con le Regioni ha sollecitato un «decalogo condiviso», proposto anche dal presidente del Veneto Luca Zaia, per arrivare al disegno di legge sull'autonomia differenziata.
«È proseguito anche oggi da remoto - spiega in una nota il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie - il confronto con le Regioni sul tema dell’autonomia differenziata, a completamento del ciclo di interventi con i vari presidenti o assessori regionali delegati in materia. Sono intervenuti in particolare: Arno Kompatscher per la Provincia autonoma di Bolzano, Donatella Tesei per l’Umbria, Christian Solinas per la Sardegna, Vito Bardi per la Basilicata, Donato Toma per il Molise, l’assessore Corrado per il Lazio, l’assessore Gabusi per il Piemonte». "A seguito delle numerose tematiche sollevate e in conclusione di questa proficua interlocuzione», Calderoli ha sollecitato «a trasmissione di «quel decalogo già proposto dal presidente Zaia nel corso della scorsa Conferenza delle Regioni. Un documento che vedrà trascritti quei punti condivisi tra le diverse Regioni, sulla base del quale si potrà poi procedere alla redazione di un testo di disegno di legge che possa essere il più ampiamente condiviso».

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