La decisione
Ucraina, la Puglia mette a disposizione dei profughi i Covid hotel. Ecco la cabina di regia per l'accoglienza
L’assessora al Welfare, Rosa Barone, ha sottolineato che la Regione, pur non avendo competenze specifiche, fungerà da raccordo, in particolare sarà attivato una sorta di registro delle location a disposizione per accogliere i profughi
BARI - La Regione Puglia farà da raccordo fra le Prefetture, la Protezione civile, i Comuni e tutte le organizzazioni umanitarie coinvolte nella fase di accoglienza degli ucraini in fuga da loro paese e saranno utilizzati i Covid hotel se necessario. È quanto emerso oggi dalle audizioni in seduta della III commissione consiliare: l’assessora al Welfare, Rosa Barone, ha sottolineato che la Regione, pur non avendo competenze specifiche, fungerà da raccordo, in particolare sarà attivato una sorta di registro delle location a disposizione per accogliere i profughi e delle famiglie eventualmente disponibili a collaborare. Potrebbero essere utilizzati i Covid hotel ed il sindaco di Ruvo, Pasquale Chieco, delegato al welfare per l’Anci sta lavorando per un raccordo fra i Comuni. Il presidente del Comitato per la Protezione Civile, Maurizio Bruno, ha sottolineato che si sta lavorando di concerto con la Croce rossa e la Caritas per l’organizzazione logistica del trasporto delle persone, confermando che i Covid hotel saranno trasformati in alloggi per i profughi.
Sarà istituita una Cabina di regia interistituzionale per l’emergenza legata alla guerra in Ucraina, composta dai rappresentanti di Regione Puglia, Prefetture, Questure, Forze dell’Ordine, Province e Comuni. E' quanto deciso oggi al termine di un incontro tra il governatore Michele Emiliano, i prefetti pugliesi e i presidenti di Anci Puglia e Upi Puglia. «La Cabina di Regia - spiega la Regione - dovrà occuparsi dei molteplici aspetti connessi agli arrivi dei rifugiati in Puglia, come le procedure di registrazione, le attività di screening anticovid con tampone, vaccinazione e distribuzione di mascherine Ffp2 secondo le disposizioni nazionali, l’individuazione delle strutture di accoglienza, con particolare attenzione alla gestione di eventuali casi positivi al covid, e delle figure che possano garantire la traduzione linguistica e la mediazione culturale». I Dipartimenti di prevenzione delle Asl pugliesi sono già al lavoro per svolgere l'attività di screening con tamponi e di vaccinazione.