serie c
Il Bari con la mira giusta: la rincorsa non spaventa
La mano di Vivarini: porta chiusa, geometrie e fantasia d'attacco
Secondo posto in coabitazione con il Potenza. Senza la super Reggina, si potrebbe dire che il Bari ha superato a pieni voti la prima parte della stagione, condizionata soltanto da quel -10 nei confronti della capolista calabrese.
Tuttavia, la gestione di Vincenzo Vivarini è inequivocabilmente contraddistinta da connotazioni positive. 14 risultati utili, ripartiti in nove vittorie e cinque pareggi ed il miglior rendimento esterno del torneo sono dati che dimostrano come l’allenatore abruzzese sia riuscito a conferire ai galletti solidità ed una precisa identità. Ecco, quindi, i capisaldi del suo operato.
Difesa bunker Partendo dal 3-5-2 ed approdando poi al 4-3-1-2, la difesa ha trovato automatismi, affiatamento, solidità. Non a caso, la retroguardia barese è la seconda meno battuta del girone C con 13 gol al passivo (come il Potenza e dietro la sola Reggina che ne ha incassato dieci). Non solo. La porta è rimasta inviolata in ben nove occasioni su 14 che diventano dieci su 19 comprendendo anche l’era Cornacchini. Sabbione e Perrotta sono anche riusciti a rimpiazzare l’assenza di capitan Di Cesare (altro titolare inamovibile) a Caserta.
Il possesso palla era un tallone d’Achille, troppo spesso in balia della manovra avversaria. Anche su questo fondamentale, l’allenatore di Ari ha trovato una soluzione proponendo una mediana con Bianco vertice basso, Hamlili e Schiavone mezzali. Ha utilizzato, quindi, gli elementi più votati all’impostazione ed alla geometria sacrificando magari quelli più fisici (Folorunsho ed Awua) o un interno meno incline al palleggio come Scavone. La squadra ne ha beneficiato in sicurezza: le occasioni da rete sono esponenzialmente aumentate ed il 4-3-1-2 ha trovato la sua piena applicazione concedendo pure a Terrani la libertà di muoversi a ridosso delle punte.
Lapadula-Donnarumma a Teramo, Caputo-Donnarumma ad Empoli: Vivarini crede nelle coppie gol che si intendano a meraviglia. A Bari, spera di aver trovato Simeri-Antenucci: un tandem che finora ha prodotto ben 19 reti, con il 35enne molisano vicecapocannoniere del girone a quota 13 ed il napoletano a sei. Prima dell’avvento del nuovo coach, Antenucci aveva segnato soltanto tre reti tutte su rigore e Simeri era finito ai margini del progetto biancorosso. Ora, invece, sembrano fatti l’uno per l’altro: alternano gli attacchi in profondità, scambiano in velocità le posizioni, generano reti e passaggi vincenti. E l’intero reparto è decollato: con 33 gol, la prima linea dei galletti è sul podio del raggruppamento C, dietro Reggina (42) e Vibonese (37). I conti quadrano. E magari, con un mercato convincente si può anche pensare alla disperata rincorsa a quel primo posto ora così lontano.