Centrodestra
FI, tra «pasta» e «caffè» scoppia la grana Bari Il nodo Boccardi Azzollini
Divella o Lorusso a capo del plurinominale, scoppia l'ira della base. Ecco gli scenari azzurri
Ultime ore di assestamento per le liste di Forza Italia in Puglia, con Gino Vitali - coordinatore regionale - impegnato ad Arcore alle ultime limature che dovranno avere il sigillo di Berlusconi. Dopo il «caso Lecce», ovvero il derby infuocato nel plurinominale per Montecitorio tra l’editore di TeleRama Paolo Pagliaro e il sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta, scoppia la «grana» di Bari città, dove la coalizione in consiglio comunale lancia appelli per far tornare sui loro passi gli «azzurri», intenzionati a puntare su un nome di peso della società civile per guidare il seggio Bari1 del plurinominale (si sfoglia la rosa tra Loredana Divella e Leonardo Lorusso, ovvero il celebre cognome della pasta e quello legato ai successi del caffè Saicaf).
«I sottoscritti Consiglieri Comunali di centrodestra, preso atto delle notizie emerse recentemente a mezzo stampa circa il potenziale candidato o la potenziale candidata al collegio uninominale di Bari città, esprimono tutto il proprio biasimo - scrivono Carrieri, Finocchio, Melini, Ranieri e Romito- per eventuali candidature sprovviste di quel necessario bagaglio di "baresità" e di impegno profuso per la comunità barese, che non troverebbero alcun tipo di riscontro nel nostro elettorato e che anzi finirebbero per allontanare ancora di più il popolo di centrodestra dalla competizione elettorale». I cinque consiglieri comunali lanciano un appello, invece, per «una scelta che possa tenere conto di personalità politiche rappresentative e con forte radicamento sul territorio».
Se i deputati uscenti Francesco Paolo Sisto ed Elvira Savino sono i due capilista nel proporzionale per Bari e Monopoli-Brindisi, per i listini di Lecce e Foggia non c’è la fumata bianca. I vertici nazionali hanno ricevuto le rimostranze dei parlamentari uscenti esclusi, Michele Boccardi e Antonio Azzollini - che però potrebbero essere ripescati in posizione utile nel proporzionale - mentre proteste ci sono state anche nel Tarantino e nel Brindisino: non sono escluse correzioni in extremis. Su Lecce, per il listino ci sono le disponibilità femminili del consigliere comunale di Lecce Federica De Benedetto, e di Mena D’Antini, avvocato, già assessore provinciale. Megafono degli scontenti salentini è il senatore Vincenzo Barba.
Nel resto della Puglia scaldano i motori gli altri candidati berlusconiani tra cui Tommaso Scatigna, sindaco di Locorotondo, che si definisce «un figlio del popolo»: correrà al Senato nel collegio del sud barese che arriva fino a Brindisi. Nel Nordbarese è stata chiesta la disponibilità per un impegno diretto alla famiglia Giorgino, stante l’ineleggibilità del sindaco di Andria, Nicola. L’ipotesi su cui si lavora vedrebbe l’avvocato Antonio Giorgino, principe del Foro di Trani, candidato nel collegio senatoriale che comprende Andria, Barletta, Cerignola e Manfredonia (l’alternativa è Francesco Di Feo, sindaco di Trinitapoli). A Foggia l’inchiesta che ha coinvolto il padre di Michaela Di Donna, prima dei non eletti azzurri alla Regione, rimette in discussione gli equilibri acquisiti precedenti: la cognata del sindaco Franco Landella appare fortemente indebolita e così ci sarebbe stato un giro d’orizzonte per individuare possibili alternative di caratura. A Taranto non è decollata la candidatura di Antonella Cito, saltata insieme al patto con AT6: risalgono le quotazioni di Francesca Franzoso, consigliere regionale (se eletta libererà il posto in Via Capruzzi a Mario Cito), e della moglie del presidente della Provincia, Martino Tamburrano, Maria Francavilla. Nel Brindisino, l’investitura di Antonio Andrisano, di Francavilla, ha generato il malcontento di Maurizio Friolo, primo dei non eletti alla Regione, che insieme all’ex senatore Michele Saccomanno (Fdi) ambiva al collegio camerale 12 (questa accesa rivalità avrebbe portato la coalizione a scegliere un terzo nome). Finché ieri non si è consumato lo strappo: una telefonata di Ignazio La Russa non ha convinto Saccomanno a candidarsi nel collegio Puglia Nord del Senato.
E insieme a Saccomanno annuncia l’addio al partito anche il coordinatore provinciale di Brindisi, accusando i vertici di usare quella provincia solo per tirare voti quando servono. In Fdi c’è sul tavolo la possibilità che un listino ospiti Fabio Roscani, leader di Gioventù nazionale.
Nella Lega è stata lanciata la candidatura rosa di Annarita Tateo, avvocato barese, possibile capolista in un plurinominale. Udc e fittiani, infine, continuano a non trovare la quadra. I centristi sono in alto mare per la definizione dei listini plurinominali mentre l’Udc spinge per avere il numero uno alla Camera nel foggiano (per Angelo Cera, presente ai vertici nazionali con Cesa), e il collegio senatoriale Salento Sud (per il sindaco di Otranto Luciano Cariddi). [red. reg.]