la costruzione bloccata

Scandalo di San Nicholas «voci» sul governo greco

Tsipras avrebbe chiesto la testa del Patriarca di New York. Ma nega

di Armando Fizzarotti

Spunta il nome del premier della Grecia, Tsipras, in quella che è ormai diventata la «saga» della costruzione bloccata della nuova chiesa di San Nicholas a New York.

Dopo le rivelazioni sulla bancarotta che ha fatto bloccare le operazioni di costruzione della nuova chiesa di San Nicholas a Manhattan (la vecchia fu distrutta negli attentati dell’11 settembre 2001), è diventato anche un «giallo diplomatico» il processo di decadenza dalla sua carica del Patriarca dei greco-ortodossi d’America, il 90enne Demetrios, primo responsabile dei lavori e del loro andamento. È questo un giallo che si poggia su una «triangolazione» fra New York, sede del Patriarcato d’America, Istanbul (sede del Patriarcato greco-ortodosso dal quale dipende quello statunitense) e appunto Atene.

Il Patriarcato di Demetrios è accusato di aver coperto debiti della propria Chiesa con 15 milioni di dollari, «tesoretto» che comprendeva quasi 300mila euro donati dal Comune di Bari e che però era vincolato al progetto di costruzione della nuova San Nicholas. Distrazione di fondi che appare come un tradimento della fiducia dei numerosi donatori, fra i quali c’è il Comune di Bari.

Questo scandalo avrebbe quindi determinato le «dimissioni» dalla carica del Patriarca greco di New York, sulle quali è attesa una possibile decisione del suo superiore, Bartolomeo di Costantinopoli, con il quale l’Arcidiocesi di Bari da tempo ha in corso iniziative di carattere ecumenico nel nome e in onore di San Nicola.

Stando a quanto pubblicato dal giornale «The National Herald», il governo di Atene colpito dallo scandalo internazionale avrebbe fatto pressione sul Patriarca Bartolomeo per cacciare e sostituire Demetrios alla testa dei Greco-ortodossi d’America, la più numerosa (e ricca) comunità di quella Chiesa in tutto il mondo. Una pressione che sarebbe stata operata dal vice ministro degli Esteri Amanatidis nel corso di una sua recente visita a Istanbul.

Ma il governo di Atene si è affrettato a diffondere un’immediata smentita, dichiarando che «non è stato mai coinvolto in questioni ecclesiastiche» e definendo l’articolo giornalistico «provocatorio». Pur pubblicando la smentita ufficiale, il giornale ha però confermato la sua versione.

Anche se fosse estraneo al sisma politico-ecclesiastico in atto fra New York e Istanbul, il premier Tsipras comunque risulta come il personaggio politico che più di ogni altro ha dato fiducia al Patriarcato americano nell’ottica di veder sorgere la nuova San Nicholas dopo la distruzione della vecchia per mano dei terroristi di Al Qaeda.

Resta l’amarezza della platea di donatori che non sanno se e quando la costruzione riprenderà. Da parte sua il Patriarcato di New York ha dichiarato di «essere alla ricerca di nuovi fondi».

Nei giorni scorsi, dopo la notizia della possibile uscita di scena di Demetrios, il sindaco di Bari Antonio Decaro ha dichiarato che il Comune «farà tutto il possibile per assicurarci che i soldi pubblici, e quindi dei baresi, siano stati destinati all’opera per cui erano stati donati o, nel caso contrario, siano restituiti all’ente».

Soldi che furono portati personalmente nel 2004 dall’allora sindaco Simeone Di Cagno Abbrescia.

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