Sabato 06 Settembre 2025 | 14:25

I libri non piacciono
a pugliesi e lucani
fanalini di coda per letture

 
Libri

Indagine Istat sul 2016. In Puglia solo il 27% ha letto almeno un volume nell'anno, il 30% in Basilicata

Giovedì 28 Dicembre 2017, 11:45

11:46

di GIOVANNI RIVELLI

L’Italia pubblica poco e legge ancor meno, ma Puglia e Basilicata riescono a fare ancora peggio al punto che, considerati i dati sul possesso di libri, è legittimo pensare che i volumi siano utilizzati come semplici oggetti di arredo. È la fotografia che emerge dal report su produzione e lettura dei libri in Italia, diffuso ieri dall’Istat e riferito ai dati del 2016.

Se in Italia i lettori (ossia quanti hanno letto almeno un volume nei 12 mesi, eccetto quelli di scuola o di lavoro) sono il 40,5% della popolazione totale (nel 2015 erano il 42 per cento) in Puglia si scende fino al 27,2% e in Basilicata si risale appena a quota 30,4 con le due regioni che si collocano rispettivamente alla quartultima e quintultima posizione della classifica nazionale. Va ugualmente male, se non peggio, se si considerano i lettori frequenti, vale a dire quanti nei 12 mesi hanno letto almeno 12 libri. In questo caso la Puglia supera la Basilicata con l’8,4% sulla base dei soli lettori di cui abbiamo riferito prima, mentre la Basilicata si ferma al 7%, medie comunque distanti dal 14,1% di dato italico.

Se a leggere manco a parlarne, a scrivere si è comunque in pochi. La stessa indagine rivela come in Puglia nel 2016 siano stati pubblicati 4.005 libri (uno ogni 1.015 residenti) mentre in Basilicata i titoli sono stati 56, addirittura uno ogni 10.185 lucani. La media Italiana è di un libro ogni 990 cittadini, ma c’è anche un altro dato che ci vede indietro: quello delle tiratura. Se, infatti, la media Paese vede ogni libro uscire in poco più di 2.100 copie, in Puglia si scende a 287 copie di media, in Basilicata a 392, insomma quelle che bastano per parenti e amici. Una situazione frutto anche della prevalente presenza di piccole e medie case editrici. La Puglia, su 55 editori, ne vede 7 che non hanno pubblicato nemmeno un volume, e poi 19 piccoli, 22 medi e 7 grandi, ponendosi, per questo dato, comunque a metà classifica tra le regioni italiane. La Basilicata, di contro, ha solo 8 editori, 7 piccoli e uno medio e scende a fondo classifica, in particolare per essere la regione di Italia con editori di minori dimensioni, peggio anche di Molise e Val d’Aosta, che pure, in numeri assoluti, contano meno case editrici (rispettivamente 5 e 6).

A dispetto dei dati fin qui snocciolati, entrambe le nostre regioni risalgono la classifica per possesso libri. Il dato nazionale vede solo il 10,1% delle famiglie possedere volumi, in Basilicata si sale al 15,8 in Puglia addirittura al 17. Più della metà (il 52,3% in Puglia, il 51,6 in Basilicata) ne ha fino a 50 ma ce ne sono anche tante (il 7,4 in Puglia, il 5,7 in Basilicata) che ne hanno più di 200. Che cosa ci faranno resta un mistero.

Le speranze, tuttavia, restano legate alle nuove generazioni e questo da noi come nel resto del Paese. Se pubblicazioni e libri generalmente calano, l’editoria per ragazzi è in crescita rispetto al 2015: +4,5% i titoli e +6,6% le tirature. La carta, insomma, può ancora avere un futuro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)