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Bellomo: tradito
e usato dalle ragazze

 
Rita Schena

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Rita Schena

Martedì 19 Dicembre 2017, 20:51

21:31

ROMA - Il consigliere di Stato Francesco Bellomo dice di sentirsi «tradito ed usato» da alcune ragazze «che evidentemente mi sono state accanto o hanno aderito al mio insegnamento solo per interesse personale e non mosse da veri sentimenti o convinzioni ideali, come invece professavano». In una nota Bellomo, che risulta indagato a Bari per estorsione, dice anche di apprendere dai media «narrazioni surreali, che riferiscono in maniera del tutto falsata i rapporti intercorsi tra me ed alcune ragazze».

«Con talune - spiega il consigliere di Stato, che si è rivolto per la difesa al professor Vittorio Manes e all’avvocato Beniamino Migliucci - ho avuto relazioni sentimentali e mai nessuna, sino a quando il rapporto è durato, mi ha eccepito un qualche comportamento sgradito, anzi insistendo perché la relazione acquistasse importanza. Quanto alle altre (un ridottissimo numero di allieve titolari di borsa di studio), esse mi chiedevano di prepararle e guidarle per affrontare al meglio il concorso in magistratura, esprimendo piena e convinta adesione al mio metodo di insegnamento».
Molte di loro, continua il consigliere «non diversamente da tanti altri allievi, hanno anche brillantemente superato le prove di concorso, manifestandomi riconoscenza. Adesso vedo costruita (senza averne peraltro alcuna formale notizia) sui loro racconti un’accusa di estorsione e assisto impotente al tramonto di una carriera a cui nessun rimprovero può essere mosso (e mai è stato mosso)».

Bellomo aggiunge dunque di essersi sentito tradito e usato «da costoro» e conclude: «I prossimi anni della mia vita saranno probabilmente destinati a far emergere la verità, sopportandone il costo morale e materiale (e, purtroppo, facendolo sopportare alle persone che mi sono rimaste vicino). Ma quando ciò accadrà, si saranno prodotti danni irreparabili: nella 'civiltà' moderna un uomo può essere devastato da false informazioni e giudizi sommari senza avere, in sostanza, alcuna possibilità di difesa».

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