Dopo le proteste
Vaccini, ora Emiliano fa pace con i «sì vax»: non ho competenze
Una settimana fa aveva strizzat l'occhio ai contrari, poi la posizione del mondo scientifico
BARI - Sette giorni fa era riuscito nell’impresa di far arrabbiare l’intero mondo scientifico, strizzando l’occhio (inutilmente) ai pericolosi attivisti no-vax. Ieri, tra due virgole, Michele Emiliano ha fatto pace con i vaccini e con il mondo della medicina: poche frasi, per chiudere una polemica che ha creato grande allarme tra gli addetti ai lavori, soprattutto perché le parole pronunciate lunedì scorso dal presidente della Puglia («L’obbligo vaccinale è sbagliato e controproducente, supporteremo chi farà ricorso») non hanno mai trovato riscontro nell’atteggiamento tenuto dalla Regione.
«Posso solo giudicare se una legge è fatta bene o è fatta male ed io mi sono limitato a dire che la legge non è scritta benissimo», ha tagliato corto ieri Emiliano con chi gli chiedeva se era «pentito» di aver messo in dubbio l’efficacia della vaccinazione obbligatoria. Dopo la tempesta di critiche, la «nuova» linea assunta dal presidente della Regione suona pressappoco così: forti dubbi sulla effettiva efficacia dell’obbligo vaccinale, ma nessuna remora nell’applicare e nel far applicare la legge Lorenzin. «Io dei vaccini parlo solo con i giuristi, non posso parlarne con i medici non avendo competenze in materia», ha detto Emiliano in risposta a chi lo aveva accusato di aver messo in dubbio la stessa efficacia delle vaccinazioni, cosa che in realtà non aveva mai fatto pur avendo in qualche modo assecondato la furia dei no-vax.
Incidente chiuso, insomma. Perché la posizione critica del presidente è stata ricondotta dall’alveo scientifico, in cui Emiliano ha riconosciuto di non aver titolo a sedersi, a quello più propriamente politico dove invece la dialettica è un altro paio di maniche: anche tra gli epidemiologi - si fa infatti notare - esiste una controversia sull’effettiva efficacia dell’obbligo vaccinale. Ma questo non significa né mettere in dubbio il vaccino in sé, né invitare i cittadini a non rispettare la legge.
La Puglia, infatti, anche grazie all’impegno del capo dipartimento Giancarlo Ruscitti si sta impegnando attivamente per rendere più agevole il carico burocratico sulle famiglie. «Siamo tra i primi a rendere disponibile il certificato vaccinale direttamente in farmacia», ha fatto notare Ruscitti ieri confermando che il fascicolo sanitario elettronico gestito dalla Regione può consentire di conoscere in tempo reale la situazione vaccinale. Una necessità che esiste soprattutto per i bambini fino a 6 anni, quelli per i quali la legge Lorenzin prevede la sanzione del divieto di frequentare asili nido e scuole materne in caso di non ottemperanza alla vaccinazione obbligatoria.
Secondo alcune stime, i bambini pugliesi fino a 6 anni non in regola con le vaccinazioni obbligatorie (e con i relativi richiami) sarebbero circa 24mila. Hanno tempo per mettersi in regola fino a marzo, anche se la documentazione per iscriversi ad asili e scuole materne deve essere presentata entro lunedì 11. La Regione ha predisposto una bozza di accordo con l’Ufficio scolastico regionale, in base a cui le scuole trasmetteranno alle Asl gli elenchi degli iscritti e potranno sapere - sempre per via telematica - se qualcuno non è in regola. L’accordo però non è ancora operativo: serve una firma in sede locale e poi il via libera del ministero dell’Istruzione. [m.s.]