«La Uil Puglia boccia l’operato del governo nazionale e regionale dando per quanto fatto nel 2016 un giudizio negativo": lo ha spiegato oggi a Bari, il segretario del sindacato Aldo Pugliese, nella conferenza stampa di inizio anno. «Il 2016 - ha detto - doveva essere l’anno della ripresa per il Mezzogiorno e per la Puglia, invece non c'è traccia di crescita e di sviluppo, economico e occupazionale. E, stando alle nostre previsioni - ha aggiunto Pugliese - anche nel 2017 proseguirà uno stato di sostanziale stagnazione, aggravato da una disoccupazione che proseguirà».
«I numeri sono impietosi ed a fronte di una crisi che non va via - ha aggiunto - i pugliesi devono far fronte a servizi inadeguati come una Sanità iniqua e penalizzante e trasporti non all’altezza». Pugliese si è poi soffermato a parlare della situazione dei rifiuti e dei costi di conferimento in discarica, del piano riordino ospedaliero e della spesa farmaceutica, dell’occupazione e della povertà. «Lo dicono i cittadini per primi che la situazione non va. Ci aspettavamo - ha detto Pugliese - una riduzione delle tasse, invece sono state tutte confermate. I cittadini pagheranno amaramente della Regione nel settore ambientale. Il piano di riordino si è rivelato un piano di disordine. Infine, sui trasporti, siamo ancora all’anno zero».
«Le nostre proposte operative - ha spiegato Pugliese - sono di usare al meglio i fondi comunitari, il patto per la Puglia, il Patto per la città Metropolitana, il contratto istituzionale di sviluppo, risorse che la Regione deve usare per creare nuova occupazione».
La conferenza è stata l’occasione per esporre le previsioni sul 2017 elaborate dall’Ufficio politiche del lavoro della Uil regionale. «Il tasso di disoccupazione pugliese, che dovrebbe registrare nel 2017 un calo tra lo 0,8 e l’1,1 per cento, attestandosi intorno al 18,3-18% non è un dato positivo, rapportato a quello del 2008, prima della crisi, che era dell'11%. Per la disoccupazione giovanile prevediamo un dato ancora troppo elevato - ha evidenziato Pugliese - nonostante una riduzione tra il 4,5 e il 5%, che porterà il dato totale, in Puglia, al 46,8-46,3%, con picchi oltre il 50% per quella femminile. Infine la cassa integrazione, che nel 2017 vedrà una riduzione di circa il 30% delle ore autorizzate, con una flessione dovuta - ha detto - alla riforma del Jobs Act sul tema degli ammortizzatori sociali, che ha irrigidito le regole di accesso».