erosione costiera
Monopoli, si sbriciola la costa «vietata» spiaggia libera
di EUSTACHIO CAZZORLA
MONOPOLI - La costa si sbriciola, il sindaco Emilio Romani dispone l’interdizione al pubblico del tratto a «sud di Porto Paradiso». Il riferimento è alla spiaggia libera meglio denominata come «Tre buchi» che adesso sembra davvero interessato da situazioni di pericolo connesse a dissesti idrogeologici e instabilità. Tutta colpa del tufo calcarenitico della costa (falesia) del posto, continuamente fessurata dalle mareggiate.
Nei giorni scorsi è stato il locale Ufficio circondariale marittimo a comunicare al Comune di aver accertato il cedimento di un costone roccioso in località «Tre buchi», invitando l’Ente a interdire l’area e per la quale il 20 giugno scorso con Ordinanza n. 13 lo stesso Ufficio aveva vietato lo specchio acqueo antistante la zona oggetto di crollo, al fine di salvaguardare la sicurezza della navigazione e della vita umana in mare.
Il personale del Comando di polizia locale e dell’Ufficio tecnico ha già provveduto ad interdire la zona interessata dal crollo mediante transenne al fine impedire l’accesso pedonale alla stessa e a verificare le condizioni di stabilità del contorno.
Considerato che l’area rappresenta un pericolo per la pubblica incolumità e per la sicurezza di persone e cose, a causa dei possibili cedimenti, crolli e distacchi che potrebbero verificarsi lungo il restante banco roccioso, stante la precaria staticità dei luoghi, il sindaco ha disposto l’interdizione all’accesso, al transito e alla sosta a persone e veicoli.
Si è stabilito che il competente servizio di polizia locale del Comune provveda all’apposizione di adeguata e opportuna segnaletica di pericolo di crolli, redatta in più lingue, riportante il divieto e l’indicazione del pericolo esistente, demandando sempre alla polizia locale e all’Ufficio circondariale marittimo il rispetto dell’ordinanza sindacale.
Multe contro gli imprudenti dunque. Perché la costa monopolitana frana in continuazione e non solo durante l’inverno. Come si ricorderà, è storia di circa 3 anni fa che il grande grottone di Porto Rosso, durante l’inverno crollò sotto il continuo sbattere delle onde che nel mese di dicembre arrivano fin sopra la spiaggia.
Il dissesto della costa è un problema sebbene l’evento dei crolli della falesia non sia un evento frequente. Ma in molti si chiedono se sotto quei massi ora finiti in mare, laddove c’era una piccola grotta marina, ci fosse stata un sub, un pescatore di polpi, dei bambini, che sarebbe successo. L’invito alla prudenza è d’obbligo in questa città in cui le grotte marine si contano a bizzeffe, ma scavate nel tenero tufo dal continuo andirivieni del mare, sono a rischio crollo in quanto molto fessurate fino al piano stradale e di calpestio.
Tempo fa, proprio per avvisare i bagnanti vennero affissi lungo la costa una serie di cartelli di avvertimento che scatenarono molte polemiche e che forse oggi, alla luce del crollo di «Tre buchi» trovano una vera ragion d’essere.