«La figlia neonata in agonia e lui violenta una ragazzina»

non ha potuto chiedere aiuto Arrestato un 28enne incensurato, amico di famiglia della vittima L'aiutava a ripulire la casa, trascurata per via del ricovero della bimba

di Onofrio Bruno

ALTAMURA - Un dramma nella tragedia ad Altamura. Un’accusa di violenza sessuale s’incrocia con una storia molto triste e con un lutto inconsolabile. Un giovane di 28 anni, incensurato, è stato arrestato con l’accusa di aver violentato una 14enne di cui conosce la madre, amica della sua compagna. L’uomo arrestato era padre di una figlioletta di tre mesi che, a febbraio scorso, è morta all’ospedale «Giovanni XXIII» di Bari per cause ancora non chiarite e su cui sono in corso indagini della Procura di Bari e dei Carabinieri.

L’arresto è avvenuto ieri mattina. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale ed i militari della Compagnia di Altamura (Nucleo operativo e radiomobile) hanno eseguito nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip, Roberto Olivieri del Castillo, su richiesta della pm Simona Filoni. Un provvedimento scaturito da una voluminosa serie di indagini incrociate e serrate.

La brutta storia risale al 6 gennaio. L’uomo ha conosciuto la minorenne poiché è figlia di una donna che è amica alla sua convivente, madre della figlioletta poi morta prematuramente. Proprio in quel periodo la figlia di tre mesi del 28enne era al «Giovanni XXIII». Il giorno dell’Epifania il 28enne accompagnò a casa sua la quattordicenne per effettuare delle pulizie nella propria abitazione che non veniva utilizzata per i continui spostamenti in ospedale. In un momento di relax della quattordicenne, il giovane «ne abusava sessualmente - si è appreso da un comunicato della Procura di Bari - approfittando della totale fiducia riposta dalla ragazza in lui e dell’amicizia che legava la madre della stessa alla convivente dell’arrestato». La ragazzina era distesa sul letto della camera matrimoniale dell’abitazione, in un momento tranquillo dopo aver effettuato le pulizie, intenta ad usare il telefono cellulare e ad attendere che l’uomo ultimasse le faccende. In quegli attimi, stando alla ricostruzione, si è consumata la violenza.

La vittima è stata completamente sorpresa per «la repentinità ed insidiosità dell’azione con cui l’uomo coglieva la vittima, la quale non solo non aveva avuto la percezione del pericolo imminente, stante la positiva considerazione riposta nella persona dello indagato, ma si era, altresì, trovata nella impossibilità di chiedere aiuto», ha fatto sapere ancora la magistratura inquirente. Infatti non è stata in grado di difendersi. Non solamente per la differenza fisica e per la giovanissima età. Ma anche perché la casa presentava porte e finestre chiuse, poiché non veniva utilizzata. Pertanto non ha potuto chiedere aiuto né fuggire.

Il 13 febbraio la bambina di tre mesi ricoverata al «Giovanni XXIII» è morta, per cause ancora ignote. È stata effettuata l’autopsia e si attendono gli esiti delle perizie. È scattata un’indagine certosina che ha scavato a ritroso, nei mesi precedenti. E in questo modo gli investigatori hanno scoperto anche l’episodio della violenza sessuale.

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