TARANTO - «Ho visto solamente qualche pezzo, ma ho registrato una cosa che onestamente mi mette un po' a disagio e cioè che sia stata data una platea di milioni di persone a un mafioso, perché questo signore è stato condannato e ha scontato la sua pena a 8 anni di carcere per mafia». Lo ha detto Gianrico Carofiglio, ex magistrato e scrittore, commentando a Taranto, a margine di un seminario sul linguaggio del diritto a cui partecipa anche Bruno Vespa, l’intervista del giornalista a Salvo Riina, figlio del boss Totò, durante la puntata di Porta a Porta del 6 aprile scorso.
«È una questione - ha aggiunto Carofiglio - di grande discutibilità perché offrire un simile palcoscenico a un certo tipo di soggetti con domande molto spesso non spinte fino alla necessità di mettere l’interlocutore in difficoltà, come dovrebbe fare un giornalista, rischiano di far apparire addirittura celebrativo un certo tipo di giornalismo».
Parlando poi del linguaggio del diritto, il magistrato e scrittore ha osservato che «è necessario che chi esercita il potere parli non in modo inutilmente oscuro» e che «i giornalisti non devono appiattirsi su una lingua incomprensibile, ma far capire le ragioni delle decisioni dei giudici, ad esempio. Mi riferisco - ha concluso - a quelle esplicite e quelle, spesso più importanti, occulte».
VESPA: NON CAPISCO IL CLAMORE - «Tutto questo baccano mi sorprende e mi addolora». Lo ha affermato Bruno Vespa, intervenendo a Taranto al seminario 'Parole e Giustizia. Opinione pubblica, magistrati e giornalisti a confronto sul linguaggio della legge'. All’evento anche Gianrico Carofiglio (magistrato e scrittore), Giovanni Maria Flick (ex Ministro di Grazia e Giustizia e giurista), Maurizio Carbone (Pubblico Ministero), Giusi Fasano (giornalista).
Parlando delle polemiche sorte per l’intervista a Salvo Riina, figlio del boss mafioso Totò Riina, durante la puntata di Porta a porta del 6 aprile, Vespa ha detto che «tutti hanno intervistato tutti. Tutti i capi mafia sono stati intervistati. Biagi ha intervistato Luciano Liggio e Sindona. Joe Marrazzo ha intervistato Piromalli e Cutolo. Non hanno risparmiato nessuno. Vespa intervista il figlio di Riina, non il boss Riina, e succede tutto questo bordello. Lascio a voi il commento».
Il conduttore di Porta a Porta ha risposto anche a don Ciotti precisando che «Libera era stata invitata prima dell’intervista a Riina per mostrarci quello che loro hanno fatto con i beni sequestrati alla mafia e hanno detto di no. Poi abbiamo annunciato l’intervista a Salvo Riina e chiesto a don Ciotti di venire, ma ha detto di no. Sono contento che abbiamo avuto in trasmissione un importante rappresentante dell’associazione anti-pizzo».