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La beffa «Garanzia giovani»
A Bari le attese durano mesi

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

La beffa «Garanzia giovani»A Bari le attese durano mesi

Molti ragazzi pronti a iniziare i tirocini in aziende ma non possono essere reclutati per i tempi di attesa negli uffici della Città metropolitana

Martedì 29 Marzo 2016, 10:48

«Che fine hanno fatto i soldi del piano “Garanzia giovani”? Si tratta di 25 milioni destinati alla Terra di Bari (su 120 a disposizione di tutta la Puglia) finalizzati ad arginare il problema della disoccupazione giovanile attraverso incentivi alle imprese», denuncia e sollecita il consigliere comunale Filippo Melchiorre (Fratelli d’Italia), chiamando in causa i ministri del Lavoro e della Funzione pubblica su un tema che sarà presto oggetto di un’interrogazione parlamentare.
La disoccupazione giovanile nelle province di Bari e Foggia ha raggiunto addirittura il 60%, come testimoniano i dati Istat dello scorso dicembre. ««Ci sono aziende, e non sono poche, già disponibili a dare a i giovani una concreta opportunità di ingresso nel mondo del lavoro proprio attraverso la misura “Garanzia giovani” - spiega il consigliere di minoranza -, ma sono costrette a sottostare alle lungaggini della burocrazia mal sincronizzata rispetto alle esigenze del cittadino e addirittura impreparata alle stesse novità proposte dalla macchina amministrativa».
Il piano di politica attiva favorisce la possibilità di svolgere tirocini in aziende private, ma i numerosi ragazzi che hanno aderito all’iniziativa (ci si iscrive online sul portale dedicato al progetto) si trovano a dover fare i conti col consueto iter a dir poco lento e farraginoso.
«Chi si è iscritto deve aspettare di essere “preso in carico” e poi “attivato”, un iter che se tutto va bene dura non meno di 60 giorni» incalza Melchiorre, riportando «ciò che si sono sentiti rispondere i ragazzi dal Centro per l’impiego di Bari, quando hanno sollecitato la convocazione, avendo già un’azienda disposta a prenderli in carico. È assurdo».
Infatti, stando ai numeri (40mila iscritti a settembre 2015, di cui 30mila gestiti dai centri per l’impiego), la Puglia resta ben lontana dalla media nazionale, nonostante stia dando segni di ripresa, facendo salire i 57mila soggetti presi in carico a marzo 2016 fino al 59% (rispetto al 33% di fine 2014).
«A scapito delle dichiarazioni dell’assessore regionale Sebastiano Leo, è evidente che i Centri per l’impiego rappresentino un problema, nonostante siano stati loro assegnati ben 11 milioni di “Garanzia giovani”, destinati a misure di “accoglienza, presa in carico e orientamento”, peraltro per svolgere attività che già rientrano nelle loro competenze», asserisce ancora Melchiorre.
«A questo punto sarebbe utile capire per cosa vengono utilizzati questi soldi - prosegue -, ma soprattutto vorremmo capire se e come il Ministero intende intervenire al fine di massimizzare la platea di giovani in grado di accedere ad un tirocinio formativo».
Infine il consigliere di Fd’I propone di ovviare a carenze e ritardi, coinvolgendo la struttura «Porta Futuro», il job center recentemente avviato dal Comune al fine di far incontrare domanda e offerta di lavoro. «Sebbene sia nato come centro sperimentale di orientamento e servizi al lavoro per i giovani - conclude Melchiorre - è rimasto avulso dal piano “Garanzia Giovani”. Eppure disporrebbe di strutture e risorse umane in grado di poter operare, affiancandosi ai Centri per l’impiego, in modo da ridurre drasticamente i tempi di attesa dei giovani, avviandoli quanto prima ad un tirocinio presso aziende già disponibili».
[n. perch.]

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