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L'autopsia: «Il neonato è morto di freddo». Forse quando è stato lasciato in parrocchia era ancora vivo

 
Redazione online

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Neonato morto a Bari, verifiche anche sui tabulati telefonici. Nelle prossime ore sarà sentito il parroco

Bari, i primi risultati dell'esame sul corpicino del bimbo trovato il 2 gennaio nella culla della chiesa San Giovanni Battista: il parroco don Antonio Ruccia e un tecnico indagati per omicidio colposo

Mercoledì 08 Gennaio 2025, 20:03

20:07

BARI - Il neonato trovato senza vita la mattina del 2 gennaio nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista di Bari sarebbe morto per ipotermia. Sono questi i primissimi risultati dell’autopsia svolta oggi nell’istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari sul corpo del bimbo che - secondo i primi accertamenti - avrebbe meno di un mese di vita. A svolgere l’autopsia è stato il professor Biagio Solarino, la Procura di Bari indaga per omicidio colposo nei confronti del parroco, don Antonio Ruccia, e del tecnico che ha installato la culla nel 2014. 

Don Ruccia è assistito dall’avvocato Salvatore D’Aluiso e ha nominato come consulente di parte il dottor Mariano Manzionna, primario di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale San Paolo di Bari. Il tecnico, invece, è assistito dall’avvocato Giovanni De Leo ma non ha nominato consulenti. I risultati dell’autopsia saranno resi noti in 60 giorni e si baseranno anche sui prelievi di tessuti e liquidi compiuti oggi durante l’esame autoptico. Tra i quesiti posti dalla Procura al medico legale vi sono quelli di stabilire l’epoca e la causa del decesso del piccolo. La Procura indaga anche per abbandono di minori a carico di ignoti.

Nel fascicolo d’indagine c'è anche l’episodio del black out che ha colpito la zona della parrocchia (dove si trova la culla termica) il 14 dicembre scorso dalle ore 15 alle 18 circa. Sul posto intervennero i tecnici dell’Enel che trasferirono l'alimentazione della zona su una linea funzionante, risolvendo così il guasto. Nello stesso giorno, ma prima del black out, fu compiuta attività di manutenzione sulla culla, alla quale fu sostituito l’alimentatore e fu verificato il corretto funzionamento. Dopo il ritorno dell’elettricità - viene riferito da fonti della difesa - fu nuovamente verificato il corretto funzionamento della culla.

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