L'inchiesta
Taranto, simulano furto di pistole e fucili per il mercato nero: due arresti, uno è il gestore di una nota armeria
26 pistole e 2 fucili a pompa da immettere nel mercato nero: è l'accusa mossa dalla procura nei confronti due tarantini , entrambi 39enni
TARANTO - Un furto simulato di 26 pistole e 2 fucili a pompa da immettere nel mercato nero. È l'accusa mossa dalla procura nei confronti due tarantini arrestati dai carabinieri: si tratta di un 39enne gestore di fatto di una nota armeria di Taranto e di un 39enne che invece è titolare di una tabaccheria nel rione Italia.
L'inchiesta condotta dai militari dell'Arma e coordinata dal pubblico ministero Antonio Natale, è partita a gennaio scorso quando il tabaccaio ha presentato la denuncia del furto di quel vero e proprio arsenale acquistato solo pochi giorni prima. Ma le circostanze raccontate hanno da subito insospettito gli investigatori. Il furto infatti sarebbe avvenuto il 30 dicembre 2023, giorno stesso dell'acquisto e, stranamente, l'impianto di allarme dell'abitazione in cui erano regolarmente detenute le armi in quell'occasione non ha funzionato. Non solo. Gli autori del furto non solo conoscevano bene il luogo in cui erano custodite le armi, ma avrebbe rubato solo quelle acquistate dall'armiere e non quelle che si trovavano comunque in cassaforte e che erano state acquistate in passato.
Insomma una serie di aspetti che hanno spinto i carabinieri a convocare la presunta vittima di furto che messo alle strette ha vuotato il sacco svelando che in realtà, a causa di difficoltà economiche, aveva accettato la proposta dell'amico di simulare il furto di un grosso quantitativo di armi in cambio di una somma di denaro. Il valore delle armi è infatti complessivamente di circa 20mila euro, ma evidentemente l'inserimento di pistole e fucili nel marcato illegale avrebbe garantito introiti maggiori.
Il pm Natale al termine di questa prima fase di indagini ha chiesto e ottenuto la misura cautelare nei confronti di entrambi: è stato il gip Benedetto Ruberto a firmare l'ordinanza di custodia cautelare. Nei prossimi giorni, i due indagati dovranno comparire dinanzi al giudice per l'interrogatorio di garanzia.