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Alternanza scuola lavoro: in Puglia 4500 infortuni di studenti prima della pandemia

 
Redazione online

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La denuncia di Gesmundo (Cgil): «Dovrebbero fare formazione, non rischiare vita». Il report dell'Inail

Giovedì 28 Aprile 2022, 14:48

15:06

BARI - «Nell’alternanza scuola-lavoro prima dell’anno della pandemia, nel 2019, solo in Puglia si registravano mediamente 4.500 denunce di infortuni da parte di studenti, il 4,2% del totale nazionale, che dovrebbero essere impegnati in formazione e non rischiare la vita o di subire traumi conseguenti a incidenti».

La denuncia del segretario generale Cgil Puglia, Pino Gesmundo, pesa come un macigno alla presentazione del progetto di Inca Cgil e Inail Puglia Salute e sicurezza in edilizia e agricoltura, «due dei settori più colpiti - ricorda la Cgil - in una regione che nel 2021 ha registrato oltre 24mila infortuni sul lavoro di cui 96 mortali».

Il segretario generale della Flai Puglia, Antonio Gagliardi, ha ricordato come «nell’attività di sindacato di strada che conduciamo c'è assieme al tema dei diritti contrattuali quello della sicurezza, e riscontriamo quanta poca conoscenza e applicazione ci sia delle norme in un settore ancora caratterizzano da fenomeni di sfruttamento e cottimo. E spesso c'è l’ostacolo della lingua».

Per Ignazio Savino, segretario generale della Fillea Puglia, la categoria degli edili, «va assolutamente esteso il progetto a tutti i lavoratori, stranieri e italiani, perché siano loro i primi protagonisti della prevenzione nei cantieri e nei luoghi in cui prestato la propria attività».

Oltre alla fase di formazione, il progetto ha previsto anche la stampa di guide multilingue in inglese, francese, rumeno, bulgaro e albanese, per il gran numero di lavoratori stranieri addetti nei due settori target dell’intervento, assemblee sui luoghi di lavoro e una attività itinerante di sensibilizzazione con un camper multimediale che ha toccato aziende, cantieri e piazze, incrociando complessivamente più di 3.400 lavoratori.

GLI INFORTUNI SUL LAVORO

In occasione della Giornata nazionale della sicurezza sul lavoro sono stati anche forniti i dati complessivi degli infortuni. Nel 2021 in Puglia sono state registrate in media 85 denunce di infortunio sul lavoro al giorno, 97 morti per il lavoro e una crescita di quasi il 60% delle denunce di malattie professionali rispetto all’anno precedente. 

«Sebbene ci siano segnali evidenti di ripresa economica, ci sono altrettanti segnali di disattenzione per il fenomeno infortunistico - afferma Giuseppe Gigante, direttore regionale Inail Puglia - . I lavoratori sono da sempre chiamati a pagare il prezzo più alto delle ripartenze: ricordiamo che negli anni del boom economico, gli anni '60, si verificavano una media di 4.600 infortuni mortali annui, un contributo di sangue che era ritenuto necessario per la crescita e modernizzazione del Paese. Oggi questo principio non è minimamente tollerabile».

«Sappiamo - evidenzia - come il problema sia estremamente complesso. I bonus fiscali in campo dell’edilizia hanno portato, ad esempio, sicuri vantaggi in termini economici, ma anche tanta improvvisazione a scapito della sicurezza: non c'è formazione, non c'è confronto con organizzazioni datoriali e sindacali che anzi vengono viste come un ostacolo alla ripresa. Non credo che questo sia il modo giusto di ripartire». «Come Inail - conclude - partecipiamo e sproniamo iniziative come quella odierna proprio perché ogni morte sul lavoro è una sconfitta per tutti». 

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