Il caso
Una legge contro le speculazioni nel mercato agricolo: la reazione dei pugliesi
Cia soddisfatta del testo contro le pratiche commerciali sleali
Bari - Facciamo un esempio: l’uva appena raccolta viene pagata 0,60 centesimi al chilogrammo, ma poi accade che il consumatore l'acquisti al mercato anche a 4-5 euro al chilo. Un ricarico vertiginoso. E non accade solo per l'uva. A mettere un freno alla speculazione sui prezzi del prodotti agroalimentari arriva il disegno di Legge di delegazione europea, già approvato alla Camera e ora licenziato anche dal Senato.
Il testo contro le pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare, allinea la legge italiana a quella europea nell'obiettivo di tutelare imprenditori e consumatori. «Siamo sulla strada giusta per garantire una maggiore tutela degli operatori delle filiere agricole e alimentari rispetto al tema delle pratiche sleali», commentano il presidente della Cia Puglia Raffaele Carrabba e il responsabile del settore Ortofrutta, Sergio Curci. «È uno dei primi concreti risultati di una battaglia sindacale fortemente sostenuta dalla nostra associazione, che con il Movimento per l’agricoltura ha lavorato affinché fossero poste in atto norme a delle buone pratiche commerciali e fosse garantita la trasparenza a cui venditori e acquirenti di prodotti agroalimentari dovranno attenersi prima, durante e dopo la relazione commerciale».
Ma il cammino è ancora lungo. Adesso bisognerà vietare le aste elettroniche a doppio ribasso e le vendite a prezzi inferiori del 15 per cento ai costi medi di produzione elaborati da Ismea. Per la Confederazione agricoltori, in ogni caso, nel frattempo «è positiva l’introduzione dell’anonimato di chi denuncia e la possibilità data alle associazioni di rappresentanza di presentare le denunce per conto dei propri soci».