Il caso
I grillini di Puglia seguono Conte
Brescia: «Ora spazio ai territori». Dell'Olio: «Il nuovo statuto? Sarà votato dagli iscritti»
BARI - Un M5S europeista, ecologista, organizzato e con un nuovo statuto. La ricetta per rigenerare il Movimento presentata dall’ex premier pugliese Giuseppe Conte all’assemblea degli eletti grillini (in un riunione finita giovedì dopo mezzanotte), sembra aver convinto tutti. Nella riunione non è stato affrontato né il nodo del limite ai mandati (sul quale Beppe Grillo per ora non transige) né la querelle spinosa degli espulsi, tra i quali c’è la salentina Barbara Lezzi. Il silenzio sul caso della pasionaria e degli altri nel Limbo fuori dal Movimento nasce anche dall'evidenza che - con la riduzione del numero dei parlamentari - i posti per sperare in una rielezione sono da considerarsi drasticamente ridotti...
«Giuseppe Conte ha saputo toccare le corde profonde dell’orgoglio del M5S, per disegnare una rinnovata identità, partendo dal nostro Dna»: plaude all’ex premier Giuseppe Brescia, presidente della Commissione Affari istituzionali della Camera. Alla Gazzetta spiega: «Spero che nel nuovo statuto si riconosca il valore dei territori e della buona amministrazione portata avanti dai nostri sindaci». Poi una battuta sul limite del secondo mandato: «Sono in conflitto di interessi - chiosa ironicamente - ed è bene che mi astenga da qualsiasi considerazione, anche per evitare interpretazioni fuorvianti. Lo stesso Grillo ha detto che l’esperienza fatta da tutti noi non sarà dispersa».
Gianmauro Dell’Olio, senatore, capogruppo della Commissione Bilancio: «Nel mio intervento ho detto che sottoscrivo ogni singola parola della relazione dell’ex premier. Il M5S ha bisogno di una organizzazione: il percorso non sarà facile ma non diventeremo un “vecchio partito”». «Conte capo politico? No. La sua legittimazione? Beppe Grillo, come garante del Movimento, ritiene - argomenta Dell’Olio - che Conte sia una risorsa in grado di supportarci: ogni proposta sarà sottoposta ad una verifica o votazione degli iscritti. Grillo in ogni caso si fida di lui. Il limite dei due mandati? Non ne ha parlato. Ma di fatto Grillo ha dichiarato che la norma resta». «Che fine farà la Lezzi? Non lo so. Nella riunione non se n’è parlato», conclude il senatore.
«Il progetto Conte è un nuovo percorso, di un movimento più inclusivo, che non guarda più alle polemiche, anche interne, e si relaziona con le altre forze politiche che vogliono collaborare con noi. Saremo, secondo Conte “inclusivi e intransigenti”, conservando anche i nostri valori. Cambieranno alcune cose, come la piattaforma per le nostre restituzioni»: soddisfatto anche Cristian Casili, vicepresidente del Consiglio regionale. «Nel nuovo organigramma, i consiglieri regionali saranno il collettore tra Roma e i territori». L’ex premier incardina i 5S nel centrosinistra: «Giusto, guardiamo solo al campo progressista e riformista. In alcuni Comuni lavoriamo per accordi con il centrosinistra locale, come a Gallipoli e Collepasso. La Laricchia? Spero che accetti ora questo nuovo percorso», conclude Casili, facendo riferimento alle prossime alleanze per le amministrative. Rosa Barone, assessore regionale: «C’è un nuovo entusiasmo. Conte incontrerà tutti noi: con le radici salde, si può guardare al futuro». Il senatore Vincenzo Garruti: «Sono speranzoso del rinnovamento prospettato da Conte, per un Movimento rifondato senza tradire la propria storia».
Il caso Mennea «Leggo con stupore che, anche dopo le precisazioni che ho già avuto modo di fornire in merito alla mia adesione all’associazione PG Italia, c’è ancora chi sta perdendo il sonno, se non il senno, paventando un intervento degli organismi di garanzia del Pd, invece di occuparsi dei gravissimi problemi che dobbiamo affrontare e risolvere all’interno del partito e fuori di esso»: è questa la risposta del consigliere regionale dem Ruggero Mennea al suo segretario regionale Marco Lacarra, che aveva commentato la sua adesione all'associazione contiana Italia Più 2050. Mennea precisa che la sua è stata una iscrizione «ad un’associazione per la transizione ecologica» mentre i problemi sono altri, ovvero quelli «di un partito che si occupa solo di poltrone». «Bene afferma Ubaldo Pagano - prosegue Mennea - quando dichiara di temere un Pd che non ha fatto i conti con la sua identità. Ed è proprio questa la sfida che il segretario Letta ha lanciato». Mennea infine chiarisce che iscriversi ad associazioni esterne al Pd «è un arricchimento per tutto il Pd, oltre a non essere vietato dallo Statuto», ma resta pronto a lasciare il sodalizio se diventerà un corrente 5S. A Lacarra fa sapere che può stare tranquillo: «Lo ringrazio di essersi ricordato di me, tardivamente, e lo invito ad impegnare tutte le risorse migliori del partito nella ricerca di soluzioni ai problemi che stanno schiacciando l'economia pugliese e stravolgendo la vita dei cittadini di ogni età. In tal senso la mia disponibilità, che c'è sempre stata, continuerà ad esserci».