L'emergenza

Bari, stop ambulanze 118 al San Paolo: «Esauriti bocchettoni dell'ossigeno». Oltre 30 pazienti in attesa di ricovero

Nicola Pepe

Pazienti nei corridoi, non ci sono più barelle, operatori 118 stremati: la fotografia dell'emergenza che si aggrava di ora in ora

Non ci sono più bocchettoni per l'ossigeno. L'ospedale San Paolo dice stop ai ricoveri Covid e chiude per 48 ore il pronto soccorso. La comunicazione, che dà idea di come la situazione sia ormai al collasso nelle strutture sanitarie, è racchiusa in una mail a firma del dottor Guido Quaranta, responsabile del pronto soccorso del San Paolo, inviata in mattinata alla centrale operativa del 118 e alla direzione sanitaria dell'ospedale e alla Asl Bari e di cui si è avuta notizia in serata.

Il medico racconta quella che definisce una «gravissima situazione esistente presso il pronto soccorso con completa saturazione di posti letto»: ci sono 34 pazienti Covid in attesa di ricovero (alcuni operatori del 118 raccontano di attese fino a 12 ore) e circa l'80% di questi sono ventilati. Le stanze non conterrebbero più i pazienti alcuni dei quali sarebbero stati sistemati nei corridoi. E qui la parte più drammatica: «Non vi è è più la possibilità di ventilare i pazienti in quanto non vi sono più bocchettoni disponibili».

Da qui la decisione dello stop agli accessi delle ambulanze del 118 per almeno 48 ore, al fine di consentire lo smaltimento dei ricoveri in attesa anche perchè, si ribadisce nella mail, molti pazienti sono al limite di ventilazione. Il direttore del pronto soccorso ha così suggerito di trasportare i pazienti Covid, come accaduto per la prima ondata, presso ospedali no Covid muniti della cosiddetta area grigia, come ad esempio il Di Venere.

Gli operatori del 118 sono stremati, tante le testimonianze che arrivano dal personale costretto ad attendere ore sulle ambulanze. La foto che pubblichiamo in questa pagina è stata scattata da un operatore nell'area Covid del Policlinico: gli operatori, bardati e in tute, sono letteralmente stremati a tal punto da riposarsi sul pavimento. Una situazione che si aggrava con il passare delle ore e che riporta le lancette indietro di un anno.

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