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Puglia, in Consiglio cade numero legale su mozione dg Arpal

 
Redazione online

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Arpal, Cassano: basta processi preventivi ora denuncio. Dit: invito a nozze

Centrosinistra abbandona l'Aula, conclusa la seduta

Martedì 09 Marzo 2021, 19:14

19:27

BARI -  Il Consiglio regionale pugliese si è concluso alle 17.30 per il venir meno del numero legale. Dopo una breve sospensione, gran parte dei consiglieri di maggioranza di centrosinistra hanno lasciato l’Aula o non si sono più collegati da remoto, non votando la mozione presentata dal gruppo di Fratelli d’Italia con la quale si chiede la revoca della nomina a direttore generale dell’Arpal, l’Agenzia per il lavoro, di Massimo Cassano. I consiglieri di FdI hanno sottolineato la «inopportunità della nomina in quanto il direttore generale deve essere un tecnico puro, esperto, competente e che non risponda alle logiche politiche partitiche». 

FdI: VERGOGNOSO FUGGI FUGGI - «L'Arpal è un rospo difficile da ingoiare per la maggioranza: questo lo sapevamo, ma quello che è accaduto durante la seduta odierna è davvero assurdo, anzi antidemocratico». Lo dichiarano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia dopo che la seduta del Consiglio pugliese è stata interrotta per la mancanza del numero legale. «Durante la discussione della mozione con la quale chiedevamo la revoca del direttore generale dell’Arpal - evidenziano - i commessi d’aula hanno avuto un ordine dall’alto: togliere le schede dei consiglieri regionali perché non ci fossero dubbi sul fatto che dovesse mancare il numero legale. Se la maggioranza rosso-gialla scappa a gambe levate di fronte a un voto, vuol dire che la nostra mozione ha colto nel segno, altrimenti - convintamente - i consiglieri sarebbero rimasti in aula e l’avrebbero respinta». Il gruppo di FdI diffonde anche il video dei commessi che tolgono le schede dai banchi che permettono il voto. «E' rimasto - conclude FdI - solo l’assessore Gianni Stea, in conflitto d’interesse e d’amicizia politica con il prescelto, a difendere la scelta. Imbarazzante e vergognoso che tutti gli altri assessori, compreso il presidente, abbiano preferito dileguarsi. Abbandonare l’aula e far mancare il numero legale, però, serve a ben poco: la prossima volta si ricomincia da qui».

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