il fatto

Bari, il caso Caiulo spacca Presidenza Consiglio regionale: Capone difende la portavoce

Michele de Feudis - Massimiliano Scagliarini

Respinta con 3 voti a 2 la richiesta presentata dai consiglieri di opposizione di revocare la delibera che affida l'incarico di portavoce

BARI - Il caso-Caiulo spacca l'ufficio di presidenza del Consiglio regionale, che respinge con 3 voti a 2 la richiesta presentata dai consiglieri di opposizione di revocare la delibera che affida l'incarico di portavoce (91mila euro l'anno) della presidente Loredana Capone. Per la revoca hanno votato Giandiego Gatta (Fi) e Giannicola De Leonardis (Fdi), contro Sergio Clemente (Popolari), il grillino Cristian Casili e anche la stessa presidente Capone.

Alessandra Caiulo, giornalista pubblicista, cantante solista della Notte della Taranta e riferimento delle Sardine in Salento, nei giorni scorsi ha scritto un'invettiva social contro il ministro Mara Carfagna («mi fa vomitare») ed è stata costretta a scusarsi per le proteste del centrodestra. Inizialmente la Capone ha spinto per il rinvio del voto in ufficio di presidenza, poi ha ottenuto rassicurazioni sulla posizione di Casili e ha deciso di procedere, ben sapendo che l'esito sarebbe stato contrario alla prassi del Consiglio.

«La Capone - dice Gatta - non avrebbe dovuto votare: ha violato un patto non scritto di sensibilità istituzionale. La Caiulo ha usato lessico da centro sociale e mostrato manifesta inadeguatezza rispetto all'equilibrio che si chiede a chi ricopre il ruolo di portavoce di un'istituzione di garanzia». E l'incidente non è finito qui: in conferenza dei capigruppo l’opposizione ha chiesto alla Capone di «porre rimedio» alla situazione, per non compromettere le relazioni dei gruppi con la presidenza. Anche dal Pd è arrivato, seppur informalmente, l'invito alla Capone affinché torni sui suoi passi.

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