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Puglia, il «V-day» verso il flop: prenotazioni sotto il 50%

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Vaccino Covid , «Io salentina a Londra ora farò il primo richiamo»

La vaccinazione non convince gli operatori sanitari. E protestano i farmacisti

Lunedì 21 Dicembre 2020, 11:40

14:09

BARI - L’attività dei Dipartimenti di prevenzione inizia lentamente a normalizzarsi. Dopo il picco di fine novembre, il sistema che in Puglia si occupa del tracciamento dei contagi e dei loro contatti ha ricominciato a respirare. Lo testimoniano i dati della Protezione civile, secondo cui in Puglia è sceso a quattro giorni sia il tempo medio tra l’inizio dei sintomi e la diagnosi di positività, sia quello (che però resta più alto della soglia massima, che è di tre giorni) tra l’inizio dei sintomi e l’isolamento del paziente.

Dati positivi (tre settimane fa erano stati toccati gli 8 giorni) che, però, non bastano a far considerare la Puglia fuori dall’emergenza. Per 92 contagi su 100 è ormai possibile effettuare l’indagine epidemiologica (si era scesi molto al di sotto), e non ci sono situazioni di allerta segnalate. Ma nonostante questo la Regione potrebbe continuare a mantenere, anche dopo le feste, le attuali limitazioni sulla scuola.

Se ne è già parlato in settimana e se ne riparlerà di nuovo nella pausa di Natale. Ma l’opinione politica di Emiliano, corroborata da quella tecnica dell’assessore Pier Luigi Lopalco, è che la scuola contribuisca in maniera forte alla produzione di nuovi casi: la discesa registrata nell’ultima settimana sarebbe dunque dovuta anche alle misure prese a partire da fine ottobre. Ed è per questo motivo che dal 7 gennaio, data di riapertura prevista dal calendario nazionale, la Puglia potrebbe riproporre l’attuale ordinanza: quella che consente ai genitori di tenere a casa i figli iscritti alle scuole elementari e medie, chiedendo la didattica a distanza in modalità sincrona.

Molto dipenderà anche dalle decisioni del governo. Ma in una situazione di perdurante incertezza, in cui non è detto che verranno riaperte (anche) le scuole superiori, la Regione intende procedere con la massima cautela. L’effetto dell’ultima ordinanza - quella che dovrebbe scadere adesso - è considerato positivo, al netto delle immancabili polemiche: e dunque se la situazione non dovesse migliorare sensibilmente, e se il quadro complessivo delle misure non verrà ulteriormente aggravato dal governo, l’intenzione è di continuare così anche a gennaio.
Ma nel frattempo la Regione è impegnata nella gestione della campagna vaccinale. Le adesioni degli operatori sanitari questa mattina (dato aggiornato alle ore 13 di oggi 21 dicembre) erano salite a quota 45mila a fronte delle circa 95mila dosi che spettano alla Puglia per il «v-day». Domenica 27 ci sarà un prologo con 505 vaccinazioni (il vaccino Pfizer deve essere somministrato due volte, è previsto un richiamo dopo tre settimane), ma la campagna dovrebbe entrare nel pieno sette giorni dopo (domenica 3).

Al momento dunque le adesioni tra gli operatori sanitari sono molto basse, inferiori al 50%: è l’effetto, prevedibile, della scelta di chiedere l’adesione (e non di chiamare tutti e registrare gli eventuali rifiuti). Le dosi che non dovessero essere «prenotate» non andranno sprecate, sia perché è praticamente certo che gli ospiti delle Rsa verranno vaccinati a tappeto sia perché è possibile ampliare la copertura anche alle categorie inizialmente non comprese nelle linee guida per il «v-day». Ieri dopo gli odontoiatri, anche i farmacisti hanno polemizzato con la Regione per non essere stati inseriti tra le categorie destinatarie della prima fase della vaccinazione. «È il governo ad aver stabilito le categorie da vaccinare per prime - ha replicato l’assessore Lopalco -, la Regione ha solo un ruolo esecutivo».

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