Verso il voto

Regionali 2020, il poster «Laricchia presidente»: così M5S chiude a Emiliano

Michele de Feudis

Ma Crimi e Zingaretti dialogano su Puglia e governo nazionale

BARI - Il Movimento Cinquestelle pugliese fa quadrato tra Bari e Roma per difendere la scelta di correre in autonomia dal centrosinistra e, per coincidenza, compaiono nella città capoluogo i maxi-manifesti della «Laricchia presidente». Il gruppo parlamentare respinge al mittente ogni offerta che arriva dal Pd per una convergenza sulla candidatura di Michele Emiliano, governatore del centrosinistra, ma il tema regionali - racconta una fonte romana - è sul tavolo degli incontri in corso tra il segretario dem Nicola Zingaretti e il garante 5S Vito Crimi: se ci dovessero essere cambi di registro, passeranno prima di tutto dai vertici nazionali dei partiti di governo, intenzionati a puntellare l’esecutivo Conte dopo la contesa per i fondi Ue.

Sullo sfondo resta l’extrema ratio della campagna per il voto utile, strada che il centrosinistra potrebbe percorrere se dovesse considerare chiusa ogni trattativa con i pentastellati, lavorando sull’ipotesi di una desistenza come in Emilia-Romagna (dove il voto disgiunto dei grillini è stato rilevante nella conferma del dem Bonaccini).

La Laricchia ha infatti ribadito che non ci sarà «nessuna alleanza con Emiliano e Fitto. Da mesi, il Pd pugliese è ossessionato da Antonella Laricchia e dal M5s Puglia e chiede, con insistenza e in maniera oscura, un’alleanza elettorale, utile solo a loro, non al M5s e non, soprattutto, ai pugliesi». E poi una ulteriore presa di distanze da Emiliano: «Lui vuole noi ma noi non vogliamo lui e quelli come lui». Poi la candidata presidente ha commentato le indiscrezioni sullo schieramento del premier Conte per un accordo con i dem: «Rispetto il ruolo di garanzia di Conte. Il presidente del Consiglio è a garanzia di una maggioranza, quindi è corretto che lui resti fuori». E intanto ha rilanciato chiedendo che le risorse del Recovery Fund siano «usate per la riconversione economica di Taranto». «Lo dobbiamo ai tarantini - ha proseguito - che da anni pagano per le scelte disastrose dei Governi precedenti che li hanno costretti a scegliere tra lavoro e salute. Un futuro diverso è possibile, come ha già dichiarato il ministro Patuanelli, che incontrerò assieme ai parlamentari pugliesi», sottolineando implicitamente il sostegno degli esponenti grillini del governo sulla sua candidatura. E così i parlamentari pugliesi M5S hanno sposato la proposta Laricchia: «Condividiamo le richieste della candidata M5S alla presidenza della Regione Puglia, Antonella Laricchia, sull’impiego del Recovery Fund per la riconversione economica di Taranto. Sulla scia di questo percorso si potrebbe utilizzare una parte dei soldi del Recovery Fund per dare motore alla riconversione economica del territorio di Taranto: su questo punto chiediamo al Governo e al Parlamento convergenza e confronto».

Nel centrosinistra, intanto, si lavora per un ritorno in campo per le regionali del Movimento delle Sardine (una delle leader Grazia De Sario è candidata con Italia in Comune, primo partito a presentare la lista per le elezioni) mentre Emiliano ha inanellato la quindicesima sigla a sostegno della sua coalizione, il partito Pensiero e Azione. Dal centrodestra ancora critiche alle candidature nel centrosinistra, nella lista Con, dell’epidemiologo Pier Luigi Lopalco e di Fabrizio D’Addario, au di Sanitaservice Bari. Duro l’attacco dei meloniani: «La sanità è al servizio della politica nella sua accezione peggiore: il potere esercitato nella propria funzione e prerogativa usato strumentalmente alla ricerca di consenso».

Privacy Policy Cookie Policy