FOGGIA - Con l’accusa di avere aiutato i tre latitanti arrestati ieri, Francesco Scirpoli, Angelo Bonsanto e Pietro La Torre, mettendo loro a disposizione un casolare situato in una cava di Apricena, è stato arrestato Antonio Radatti, 55 anni di San Marco in Lamis. Dovrà rispondere di favoreggiamento personale e procurata inosservanza di pena con l’aggravante mafiosa. Radatti, secondo gli inquirenti, ha favorito la latitanza dei tre ricercati, ritenuti elementi apicali dell’organizzazione mafiosa 'Lombardi-Ricucci-Latorrè, un clan erede della batteria dei Romito.
Scirpoli e Bonsanto erano evasi lo scorso 9 marzo dal carcere di Foggia durante le violenti proteste. Pietro La Torre era ricercato da un anno perché doveva scontare una pena definitiva di 2 anni e 8 mesi per reati contro il patrimonio.
Al momento dell’irruzione della polizia, nel casolare erano presenti sette persone: Scirpoli, Bonsanto, La Torre e Radatti, e altri tre uomini portati in questura nella giornata di ieri e rilasciati dopo poche ore. I sette sono stati sorpresi mentre stavano pranzando.
Nel covo sono stati trovati radio ricetrasmittenti, telefoni cellulari, denaro contante e generi alimentari. Mentre nelle auto autovetture parcheggiate davanti al casolare sono stati trovati indumenti.