l'allarme

Coronavirus Puglia, Regione rimodula piano emergenza ipotizzando 3500 contagi

Massimiliano Scagliarini

Il piano varato 15 giorni fa era modulato su 2.000 contagi rispetto ai circa 1.800 attuali

La Puglia rimodula il piano per l'emergenza Covid sulla base di una previsione di 3.500 contagi, ipotizzando che il 50% delle persone venga ricoverato in ospedale e il 10% in terapia intensiva. "Stiamo presentando uno scenario che ci auguriamo non si verifichi mai e che non è annunciato da alcuno scenario premonitore", sta spiegando il governatore Michele Emiliano nella conferenza stampa in teleconferenza cui - ha detto - stanno partecipando oltre mille persone.

Il piano varato 15 giorni fa era modulato su 2.000 contagi rispetto ai circa 1.800 attuali. "Al momento - ha spiegato il professor Pier Luigi Lopalco, l'epidemiologo della task force della Regione - a oggi sono occupati 121 posti di terapia intensiva su 173, 154 di pneumologia su 187, 294 su 352 di malattie infettive. Lo scenario con 3.500 contagi prevede l'inserimento di Casa Sollievo di San Giovanni Rotondo e Galatina nella rete degli ospedali Covid. "Nella fase due - ha spiegato Emiliano - ci proponiamo di arrivare a 344 posti di terapia intensiva, 564 di pneumologia e 709 posti di malattie infettive". Altri 493 posti sono dedicati alla post-acuzie, cioè alle persone dimesse dagli ospedali covid per la fase di isolamento fino a che il tampone non diventa negativo. In totale sono coinvolti nel nuovo Piano covid 50 ospedali e case di cura: 24 pubblici, due Irccs, 22 strutture private e un ente ecclesiastico.

"Abbiamo assunto 750 persone - ha detto Emiliano sugli operatori sanitari -, ovviamente queste assunzioni hanno reso necessario collocare negli alberghi il personale che viene da fuori e tutte le persone che lo desiderano. Tutti i direttori generali delle Asl hanno preso contatto con la rete alberghiera.

CALO CURVA EPIDEMICA? - "Dalla prossima settimana ci aspettiamo un calo della curva epidemica - ha detto il professor Lopalco, ma molto dipenderà dai cittadini che dovranno continuare a rimanere in casa".
La prima fase prevedeva un certo numero di posti letto frutto delle disponibilità di ciascun ospedale e degli enti ecclesiastici, oltre che delle case di cura accreditate. Rispetto alla prima fase, sono avviati 173 nuovi posti letto di terapia intensiva, 187 di pneumologia e 352 di malattie infettive. "Abbiamo avuto bisogno di qualche giorno - ha spiegato il capo del dipartimento Salute della Regione, Vito Montanaro - per avviare le attività amministrative necessarie al cambio della natura delle attività dei posti letto autorizzati. Leggendo i numeri della prima fase si capisce perché era necessario progredire nell'espansione della rete ospedaliera, portandola a uno scenario che potrebbe essere quello definitivo. Vorremmo affermare che i 3.500 infetti sono frutto di una previsione molto cauta". I 344 posti letto complessivi previsti per la terapia intensiva "verranno attivati man mano che arriveranno le forniture necessarie" da parte della Protezione civile "che comincia a effettuare - ha detto Montanaro - forniture abbastanza costanti ma abbastanza basse".

Il governatore Emiliano ha parlato anche della situazione dell'ex Ilva. "Ho chiamato al telefono direttamente l'operaio contagiato per capire cosa è accaduto - ha detto il presidente della Regione -. La fabbrica è uno di quei luoghi, come le caserme della polizia, dove si gestiscono servizi essenziali. Anche con gli impianti tecnicamente al minimo, perché l'Ilva deve mantenere gli impianti per evitarne il deterioramento, le occasioni di contagio tecnicamente ci sono. Però è andata meglio che, ad esempio, l'ospedale di Castellaneta".

Un accenno anche ai focolai all'interno delle Residenze sanitarie assistite, dove fino ad ora ci sono circa 150 persone contagiate. La Regione garantisce che è in corso un monitoraggio attento e che si stanno effettuando tamponi su tutte le persone coinvolte. "Laddove si registra l'incapacità del gestore - ha spiegato Montanaro - le Asl stanno fornendo personale medico e non medico al fine di non lasciare da sole quelle strutture. Tutte quelle che hanno denunciato problemi sono sotto strettissima osservazione".

11 OSPEDALI COVID - Sono diventati 12 gli ospedali in "prima linea» nell’emergenza coronavirus: all’iniziale rete si sono aggiunti gli ospedali di Galatina (Lecce) e Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia). Lo hanno spiegato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e il direttore del dipartimento regionale Salute, Vito Montanaro, durante una videoconferenza. I posti di terapia intensiva passano da 173 a 344; quelli di pneumologia da 186 a 564 posti letto; quelli di malattie infettive da 352 a 709 unità. A questi si aggiungono 493 posti letto post acuzie per quei pazienti guariti, complessivamente quindi i posti letto sono 2.143.
Completano la «rete Covid» gli ospedali Policlinico di Bari, il Riuniti di Foggia, Perrino di Brindisi, Moscati di Taranto, Fazzi di Lecce e l’ospedale di Bisceglie, per quanto riguarda i pubblici; l’ecclesiastico è il Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari), i tre privati che hanno aderito all’appello della Regione sono Villa Lucia di Conversano (Bari) e Anthea Hospital, sempre a Bari, e Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo.
Gli ospedali «No Covid», invece, sono 24 pubblici e 22 privati, in tutto quindi 46. 

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