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Così Cera mise le mani sulla Asl di Foggia, «Emiliano mi disse: vi ho accontentati»

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Così Cera mise le mani sulla Asl di Foggia, «Emiliano mi disse: vi ho accontentati»

Oggi a bari il riesame sulla richiesta di scarcerazione dei due politici. ma anche l’accusa ha presentato ricorso

Lunedì 04 Novembre 2019, 11:18

17:35

FOGGIA - «Siamo stati da Emiliano». La sera dell’11 febbraio 2019 il capogruppo Udc, Napoleone Cera, è reduce da una giornata a Bari. E racconta al telefono, al direttore generale della Asl di Foggia, Vito Piazzolla, un incontro con il governatore in cui si sarebbe parlato - a suo dire - di politica e di nomine.

Oggi il Tribunale del Riesame di Bari si pronuncerà sul ricorso degli avvocati dei due Cera, Angelo e Napoleone, finiti ai domiciliari il 17 ottobre con l’accusa di tentata concussione per le pressioni sul Consorzio di bonifica della Capitanata ma accusati anche di induzione indebita sul dg della Asl (per l’appalto del Cup) e di corruzione con il governatore Michele Emiliano e l’assessore Totò Ruggeri per lo scambio (presunto) tra voti e nomine. Ed è per questo che il racconto di quell’incontro dei Cera nell’ufficio di Emiliano è particolarmente significativo.

CERA: «Stavamo soltanto io, lui e papà e basta».
PIAZZOLLA: «E quindi? Risultato?».
C: «Il risultato...».
P:«Aiutatemi aiutatemi».
C:«Cosa?».
P: «No., no aiutate aiutatemi?».
C: «Sì, bravo! (...) Cioè, nel senso che è ovvio che quello ha detto “io sono stato, vi ho dato soddisfazioni”, e abbiamo detto “guarda che è normale, che noi stiamo appiccicati a te. dove cazzo ce ne dobbiamo andare?”, capito?».
Nell’informativa della Finanza questa conversazione viene contestualizzata con il rinnovo dell’incarico del direttore generale Piazzolla, da cui i Cera avrebbero ottenuto lo stop all’internalizzazione del servizio Cup che avrebbe danneggiato l’impresa appaltatrice «amica». Secondo la Procura di Foggia, che ha presentato ricorso al Riesame, questa conversazione sarebbe però un altro indizio della volontà di Emiliano di accontentare le richieste dei Cera a fini elettorali. Il racconto di Napoleone (che sta riferendo a Piazzolla le parole di Emiliano) continua così: «È ovvio che ha detto che noi abbiamo un anno di fronte e, quindi, dobbiamo dare il massimo perché tutti quanti stiamo nella stessa barca, è normale (...). E no, io ho detto “io vi ho... adesso vi...”, ha detto “vi ho fatto il come si chiama...”, dice “mi ha fatto una guerra spietata Leo Di Gioia su questo discorso”». L’allora assessore all’Agricoltura era infatti contrario alla conferma del direttore generale: «“Eeh, che non voleva assolutamente, le cose...”, e ha detto “vabbè, sì”, ha detto “io se vi devo accontentare...”, ha detto lui, ah no, ha detto “se io vi posso dare soddisfazioni anche sul Parco del Gargano”, ha detto, “ve le darò (...). Poi sono intervenuto io, ho detto “guarda che noi stiamo con te”».
A quel punto, dopo la conferma di Piazzolla, dovevano essere effettuate le nomine del direttore amministrativo e di quello sanitario, che pur facendo formalmente capo al direttore generale sono dominio della politica. «E devi rinnovarli per forza quei due, non ti preoccupare», dice Cera a Piazzolla: «Io gli ho detto a lui “tu mi devi dare carta bianca”, ha detto “va bene” (...), “non ti preoccupare perché stiamo sulla stessa barca”, “è ovvio che noi per l’anno prossimo dobbiamo capitalizzare, ovviamente, il tutto».

L’ultima parte della lunga conversazione parla di prospettive politiche. Cera continua a raccontare il discorso con Emiliano: «Perchè, io gli ho detto “guarda, noi siamo sulla sulla stessa barca... quindi o mi dai mandato di fare politica sul territorio”, perché, ho detto “tu sai che noi abbiamo la pressione fortissima della Lega in provincia di Foggia. Tra le altre cose, non sappiamo Leo Di Gioia cos’è”, e lui è convenuto su questa cosa, “cosa vuole fare”, quindi rimaniamo soltanto io e Piemontese, “ora, o ci dai la forza per lavorare da qui a un anno con la consapevolezza che tutto quello che facciamo è per te, ma va anche per me quindi...”, capito? E lui ha detto “no, e andate... andate avanti a coso...”, però». «E quindi, che significa questo, presentare una lista tua? Che significa», chiede Piazzolla. «Sì, faremo una lista d’appoggio a lui, capito?». Ma a quanto sembra a Bari quel giorno dello scorso febbraio si è parlato anche di altro: «No in realtà lui c’ha chiamato perché pare che stia facendo lui un movimento del sud, non so con chi, e voleva sapere se io potessi partecipare a questo movimento e cose e io ho detto “vabbè, vai avanti”».

La Procura di Foggia contesta a Emiliano di aver scambiato la richiesta di aiuto elettorale per il sindaco di San Severo con la nomina (mai fatta) del commissario della Asp di Chieuti, chiesta dai Cera. Per il gip Dello Iacovo lo scambio non esiste. Ma sul punto le indagini della Finanza non sono concluse.

IL RIESAME SI RISERVA DI DECIDERE -  Il Tribunale del Riesame di Bari si è riservato di decidere sulla richiesta di revoca delle misure cautelari di Angelo e Napoleone Cera, padre e figlio, rispettivamente ex parlamentare e consigliere regionale pugliese dell’Udc, ai domiciliari dal 17 ottobre su disposizione della Procura di Foggia per un episodio di tentata concussione, relativa alla procedura di nuove assunzioni nel Consorzio per la Bonifica della Capitanata. I difensori dei due indagati, gli avvocati Francesco Paolo Sisto e Michele Curtotti, hanno chiesto la revoca degli arresti per mancanza di gravi indizi e assenza di esigenze cautelari. I giudici decideranno nei prossimi giorni.
«Abbiamo sostenuto la correttezza dei comportamenti di Angelo e Napoleone Cera - ha spiegato al termine dell’udienza l'avvocato Sisto - distinti nelle loro posizioni. Gli atti loro rimproverati dalla Procura sono inidonei a sostenere qualunque condotta penalmente rilevante. Si può anche indagare ma non tutti i procedimenti penali devono diventare misure cautelare. Così si corre il rischio di incidere in modo inaccettabile sulle modalità di fare politica di territorio soprattutto in favore di chi versa in stato di necessità».
Oltre al reato per il quale sono agli arresti domiciliari, i Cera rispondono in stato di libertà anche di corruzione in concorso con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l’assessore regionale al Welfare Salvatore Ruggieri, per la nomina (mai fatta) del commissario della A.S.P. 'Castriota e Corropolì di Chieuti. Ai due la Procura di Foggia contesta anche i reati di induzione indebita a dare o promettere utilità con riferimento alla procedura di internalizzazione del servizio Cup con affidamento della gestione alla società Sanitaservice della Asl di Foggia; e corruzione elettorale. 

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