«Via libera ai pagamenti per sole 80 aziende agricole dell’area infetta da Xylella su 1004 rientrate in graduatoria del bando 5.2 del Piano di Sviluppo Rurale con decreti di concessione risalenti a giugno e ad agosto per 1,9 milioni di euro, pari al 4% delle risorse disponibili per la rigenerazione del Salento su una dotazione finanziaria complessiva di 45 milioni». E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, rispetto ad un bando pubblicato il 31 maggio 2018, su cui sono confluiti anche i 30 milioni di euro di fondi Cipe.
«In realtà - spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - risulta che, nonostante le opportune fideiussioni bancarie, neppure le aziende agricole con regolare decreto di concessione hanno ricevuto il sostegno. Parliamo di un bando per la ricostruzione del patrimonio olivicolo che dovrebbe aiutare gli olivicoltori ad espiantare e reimpiantare per far rinascere la filiera olivicola salentina. Serve la liberalizzazione dei reimpianti anche nell’area vincolata per avviare una massiccia ripresa produttiva. Il Salento sta morendo da 6 anni di Xylella e soprattutto di burocrazia».
«Delle 1004 istanze, 536 sono state ammesse in virtù della dotazione in capo al PSR (16 milioni di euro in totale), le altre 468 sono state ammesse ad istruttoria sulla base delle risorse ministeriali (30 milioni di euro)». Lo precisa in una nota il direttore del dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, Gianluca Nardone, rispondendo a Coldiretti che ha denunciato l’avvio dei pagamenti per «sole 80 aziende agricole dell’area infetta da Xylella su 1004 rientrate in graduatoria del bando 5.2 del Piano di Sviluppo Rurale» per ottenere i pagamenti per il reimpianto di olivi danneggiati.
«Il numero delle aziende finanziate - dichiara Nardone - da adesso aumenterà in maniera molto veloce, perché i maggiori ostacoli sono stati superati. L’istruttoria si presentava complessa a causa della precedente normativa nazionale che è stata semplificata solo dal 1 giugno 2019, proprio su richiesta della Regione Puglia. Tutte le istanze correttamente impostate sono state ammesse a finanziamento, le altre avevano problemi di completezza documentale o erronee autodichiarazioni: per velocizzare la procedura di ammissibilità il Dipartimento ha messo insieme una squadra di venti persone dedicata al riesame delle istanze e al supporto dei tecnici». «Si aggiunga che le 468 istanze ammesse ad istruttoria sulla base delle risorse ministeriali - rileva - hanno presentato la documentazione utile entro il 30 settembre 2019, ovvero la scorsa settimana. Alle aziende che già sono state oggetto di decreto di concessione e a quelle che presto ad esse si aggiungeranno è data la possibilità di ottenere un anticipo pari al 50% del contributo dietro presentazione di fideiussione».