Il sequestro preventivo per equivalente di beni del valore di circa 50 mila euro è stato eseguito dalla Guardia di Finanza su disposizione della magistratura barese nel confronti di Giovanni Giannoccaro, ex dirigente responsabile dell’Area Risorse Finanziarie del Policlinico di Bari, accusato di concussione. Il provvedimento di sequestro, emesso dal gip del Tribunale di Bari Maria Teresa Romita, è stato notificato dai finanzieri della sezione anticorruzione del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, coordinati dal pm Chiara Giordano.
L'ex dirigente, attualmente in pensione, fu arrestato in flagranza di reato nell’aprile 2018 immediatamente dopo aver ricevuto la somma di 3000 euro - ritenuta dagli inquirenti una tangente - da un imprenditore, rappresentante legale di un’azienda specializzata in riproduzione dei supporti registrati, titolare di un contratto di appalto per l'archiviazione documentale, in proroga, stipulato con il Policlinico. Dopo alcuni giorni in carcere e diverse settimane agli arresti domiciliari, l’indagato ha ottenuto nei mesi scorsi la sostituzione della misura cautelare con quella interdittiva. Le ulteriori indagini patrimoniali disposte dalla Procura hanno accertato una sproporzione tra reddito e tenore di vita, giungendo all’odierno sequestro che ha riguardato una porzione di un immobile ad Acquaviva delle Fonti e una Fiat Cinquecento.
I difensori di Giannoccaro, gli avvocati Francesco Paolo Sisto e Angelo Loizzi, «ribadiscono l’assoluta estraneità ai fatti del proprio assistito, come dallo stesso già chiarito in sede di interrogatorio, riservando ogni iniziativa rispetto a questa ulteriore inaspettata scelta della Procura». Quando un anno fa fu arrestato, Giannoccaro dichiarò che il denaro ricevuto dall’imprenditore non era una tangente ricevuta ma una somma consegnata per motivi personali