La decisione
Caso Tercas, Popolare Bari chiederà risarcimento a Ue. Cda banca valuta trasformazione
Chiude il 2018 con una perdita netta di 372 milioni di euro a seguito delle rettifiche nette su attività finanziarie per 202,5 milioni di euro
Banca Popolare di Bari chiude il 2018 con una perdita netta di 372 milioni di euro a seguito delle rettifiche nette su attività finanziarie per 202,5 milioni di euro, sulla fiscalità differita attiva per 74 milioni e l'integrale svalutazione degli avviamenti residui (105,9 milioni). Lo si legge in una nota secondo cui il margine di interesse è stabile a 201,3 milioni così come le commissioni a 169 milioni di euro. Il cda della Banca Popolare di Bari ha deciso all’unanimità di avanzare richiesta di risarcimento danni alla Commissione europea per la vicenda Tercas dopo che il Tribunale dell’Unione lo scorso marzo ha annullato la decisione di Bruxelles che vietava l’intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi a sostegno dell’istituto di credito pugliese. Divieto che obbligò poi la costituzione dello «schema» volontario dello stesso Fitd.
Il cda ha deciso di varare interventi sugli attivi per dare «maggiore impulso al piano industriale di rilancio in vista della trasformazione in spa» e rafforzare gli indici di patrimonio, scesi sotto il livello definito dalle autorità di vigilanza. Nella nota sul bilancio si rileva come i coefficienti patrimoniali consolidati, a seguito essenzialmente della riduzione dei Fondi Propri determinata dal risultato di esercizio, si collocano a fine 2018 al 7,86% per quanto concerne il CET1 ratio ed il Tier One ratio e al 10,11% per il Total Capital Ratio. «Detti valori risultano inferiori agli Overall Capital Requirement (OCR) ratio correnti per il Gruppo, come comunicati nel 2018 da Banca d’Italia, con riferimento al Tier One (OCR pari all’8,828%) e al Total Capital ratio (11,146%).
«Il Consiglio di Amministrazione, avvalendosi dell’advisory di Banca IMI, ha già approvato la realizzazione di specifici interventi finalizzati a rafforzare i ratios già prima di poter dare pieno corso al piano di rafforzamento del capitale collegato alla trasformazione in SpA». In particolare è stata deliberata la sottoscrizione di accordi con Glennmont Partners i un portafoglio di finanziamenti al settore energia e con Christofferson, Robb & Company per un’operazione di capital relief che prevede il trasferimento del rischio di credito su un portafoglio di mutui residenziali ed alle PMI: la Banca ha ricevuto le relative offerte vincolanti delle controparti. Sono inoltre in uno stadio avanzato la cessione di attivi anche partecipativi ed interventi volti ad efficientare gli assorbimenti patrimoniali degli impieghi, ampliando il ricorso a strumenti di garanzia».
La Banca Popolare di Bari, vista la "perdurante incertezza» della riforma sulle popolari, in attesa della decisione della Corte Ue, valuta «ipotesi alternative di modifica della configurazione societaria, da percorrere in via autonoma per pervenire comunque alla citata trasformazione». Lo si legge nella nota sui conti secondo cui viene assistita "da qualificati advisor (Rothschild, Gualtieri & Associati, Studio Notarile Marchetti».