Regione
Di Gioia sostiene la Lega, Emiliano non lo «licenzia»
Il presidente è orientato a non «perdere pezzi», Lacarra attacca duramente l'assessore
C’è un caso Di Gioia alla Regione Puglia, ma la soluzione non è (al momento) il suo dimissionamento dalla giunta Emiliano, nella quale il politico foggiano ha l’incarico di assessore all’Agricoltura.
L’endorsement di Di Gioia per il candidato alle Europee Massimo Casanova della Lega ha aumentato la fibrillazione del centrosinistra pugliese.
Il governatore non commenta la vicenda, essendo da barese verace immerso nelle giornate di devozione per San Nicola. Nel suo entourage però si prova a dare una lettura politica delle dichiarazioni pro Lega di Di Gioia. Nella presidenza sul lungomare si definisce la presa di posizione una «provocazione, i cui effetti e le cui implicazioni sono sotto gli occhi di tutti». Non c’è allo stato alcuna ipotesi di «licenziamento» per l’esponente civico foggiano dal governo pugliese, ma il suo malessere, secondo gli emilianisti è da ascrivere «alle difficoltà di integrazione tra Di Gioia e il Pd di Capitanata». fermo restando che «Casanova prima di avvicinarsi a Salvini, sosteneva il centrosinistra foggiano». Le scintille (in particolare con i dem Raffaele Piemontese e Michele Bordo) e i segnali, negli scorsi mesi, del resto, era stati ricorrenti e univoci, nonché culminati con l’elezione di Nicola Gatta, sindaco di Candela ed esponente del centrodestra, alla Provincia di Foggia, sostenuto dai voti decisivi della rete civica che si riconoscere in Di Gioia.
Di Gioia fuori dal centrosinistra? Allo stato ha un piede all’interno e uno fuori. Arrivato da destra (era molto vicino al deputato di An, il notaio Antonio Pepe) e nominato dal precedente governatore, il progressista Nichi Vendola, assessore al Bilancio, Di Gioia è candidato al consiglio comunale di Foggia nel centrosinistra, dove sostiene Pippo Cavaliere come possibile futuro sindaco. Il suo braccio destro, Rosario Cusmai, è il coordinatore di Italia in Comune, lista civica di centrosinistra, animata a livello nazionale da Federico Pizzarotti, sindaco di Parma. Dall’entuorage del presidente Emiliano emerge come con Di Gioia ci sia una sostanziale sintonia per le prossime regionali, quelle del 2020, «appuntamento così complesso che dovrebbe spingere tutti ad aggregare soggetti politici, non certo a perdere pezzi…».
Di diverso orientamento Marco Lacarra, deputato e segretario regionale del Pd: «La dichiarazione dell'assessore Di Gioia pro Lega appare provocatoria ed inopportuna. Appartenere al mondo civico non significa poter liberamente fluttuare da uno schieramento politico all'altro senza alcuna motivazione ideologica». Poi una sfida a Di Gioia, affinché faccia un passo indietro: «Il popolo del Pd è e sarà sempre alternativo alla Lega della quale non condivide nulla, comprese le politiche secessioniste mascherate da regionalismo rinforzato che mortificano il sud. Di Gioia mostri coerenza».
L’eurodeputato Raffaele Fitto, candidato nella lista di Fratelli d’Italia parla di «squallida querelle». E ammonisce: «Emiliano e Di Gioia sono due facce della stessa medaglia, devono rispondere sui danni provocati all’agricoltura pugliese». Domanico Damascelli, consigliere regionale di Forza Italia, parla di «spregiudicatezza politica», e chiosa: «Ormai nel centrosinistra pugliese c’è una questione morale, anzi un problema di igiene politica».
LE PAROLE DI EMILIANO - «Sinceramente io credo che sia necessario da parte di ciascuno adoperare grande rispetto e prudenza. Noi siamo impegnati come amministrazione regionale sulle questioni dei diritti delle persone, dei migranti, siamo antifascisti, siamo attenti alla persona umana e tutto questo evidentemente deve essere accettato da chiunque fa parte di questo progetto di governo. Si può anche avere un momento di cedimento ma bisogna evidentemente evitare poi di insistere». E' la risposta che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha dato ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla decisione dell’assessore all’Agricoltura della sua giunta di centrosinistra, Leo Di Gioia, di sostenere il candidato foggiano delle Lega Massimo Casanova alle prossime Europee. Emiliano, che fino ad oggi non aveva commentato la presa di posizione di Di Gioia, che ha sollevato polemiche in Puglia e richieste di dimissioni anche da forze politiche di maggioranza, non aggiunto altro sulla questione.
LA REPLICA DI ZULLO - «Il presidente Emiliano lasci stare i 'cedimentì degli altri e pensi ai suoi cedimenti! La Puglia, per colpa della sua gestione, cede in sanità, in agricoltura, nelle politiche di gestione dei rifiuti, nella spesa comunitaria, nello sviluppo turistico ed economico della nostra Regione. Con lui anche la politica pugliese ha finito per 'cedere' alle campagne acquisti a titolo definitivo o in prestito di personale politico da impiegare in primarie, secondarie, amministrative, politiche ed europee». Lo afferma il presidente del gruppo pugliese di Direzione Italia, Ignazio Zullo, secondo il quale «se Emiliano liquida le scelte politiche di Leo Di Gioia come 'un momento di cedimento' vuol dire che la politica pugliese per colpa sua è diventata schizofrenica!». «In quest’ottica - conclude - è chiaro che è 'un momento di cedimentò anche quello dell’assessore Salvatore Ruggeri, impegnato anche lui alle Europee a sostegno di Forza Italia, senza contare i cedimenti di Massimo Cassano (illegittimamente nominato commissario ARPAL), ma di tanti altri uccelli migratori che lasciano il freddo per stare al sole del potere».