Il caso
InnovaPuglia, indagine sulle nomine della Regione: nel mirino ex sindaco Spina
La procura sequestra gli atti: l'ipotesi è abuso d'ufficio e falso
Una dichiarazione modificata a matita a cavallo di Ferragosto e un parere dell’Anac che non si trova. L’ipotesi che la nomina sia avvenuta in violazione del decreto Severino, anche per via di una serie di false attestazioni. È per questo che - dopo la Corte dei conti - anche la Procura di Bari ha aperto un fascicolo sul cda di InnovaPuglia, la società in-house della Regione che gestisce tra l’altro la centrale unica degli appalti dove il governatore Michele Emiliano ha voluto l’ex sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, e l’avvocato di area pd Alessandra Lopez.
La Finanza, su delega della pm Chiara Giordano, ha infatti sequestrato negli uffici del gabinetto del governatore gli originali degli atti che il 28 luglio 2017 hanno portato ad emanare la delibera con cui la giunta ha designato Spina e Lopez. Spina, come i militari avevano rilevato nell’ambito delle verifiche svolte per i giudici contabili, il giorno della delibera era ancora sindaco (è stato dichiarato decaduto a fine agosto 2017) e dunque si trovava in situazione di inconferibilità: il decreto legislativo 39/2013 (recepito anche dalle linee guida regionali sugli incarichi) vieta di assegnare incarichi a chi nell’ultimo biennio ha fatto parte della giunta o del Consiglio di Comuni con oltre 15mila abitanti. Per nominare Spina, la Regione avrebbe dovuto insomma aspettare agosto 2019. La Lopez, sempre in base alle verifiche in sede contabile, avrebbe dichiarato nel curriculum l’apertura di un proprio studio legale nel 2012 (così da documentare i cinque anni di esperienza richiesti dalle linee guida della Regione per le nomine nelle partecipate), ma risulterebbe titolare di partita Iva solo dal 2015.
Le ipotesi di reato sono di abuso di ufficio e falso. Proprio per sottoporle a verifica, la Procura ha ordinato l’acquisizione degli atti già prelevati in copia dalla Corte dei conti. Spina avrebbe depositato due diverse dichiarazioni di mancanza di cause di inconferibilità, una il 2 (data della nomina in assemblea dei soci di InnovaPuglia) e una il 16 agosto, con la seconda modificata a matita per aggiungere l’incarico di sindaco di Bisceglie che è stato «dimenticato» anche nel curriculum dell’ex primo cittadino, poi candidato al Parlamento con il simbolo del Pd.
Fonti della Regione ribadiscono «tranquillità» rispetto all’iter per la nomina, spiegando che era stato effettuato un approfondimento sulla posizione di Spina e che ci sarebbe un parere Anac che, in un caso simile (cioè quando il cda «ha solo poteri di indirizzo), ha ritenuto ammissibile la scelta di un ex amministratore locale. Tuttavia questo parere non è stato reperito agli atti: sarebbe stato contenuto in una mail mai recapitata agli uffici regionali.