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Bari, Salvini querelato dai genitori del rapinatore ucciso da Balducci: «Ci ha offeso»

 
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Bari, Salvini querelato dai genitori del rapinatore ucciso da Balducci: «Ci ha offeso»

«Nostro figlio non era una rapinatore, agiremo contro il Ministro» hanno dichiarato i familiari

Venerdì 22 Febbraio 2019, 11:36

12:08

BARI - «Non ne possiamo più di essere individuati come la famiglia del rapinatore e che si continui a parlare ignobilmente di nostro figlio». I genitori di Giacomo Buonamico, il 23enne operaio barese, ucciso il 5 giugno del 2010, da un colpo di arma da fuoco, sparato dal gestore della stazione servizio Tamoil di Palo del Colle, avvertono il ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini. Onofrio Buonamico e Valerio Antonia sono pronti a denunciarlo per avere infangato la memoria del figlio. Il riferimento è a quanto è avvenuto martedì scorso, in occasione del comizio, a sostegno del candidato Fabio Romito alle primarie del centro-destra, in vista delle Comunali di Bari di maggio 2019, da parte di Salvini che dal palco ha parlato del «caso», intervenendo a difesa del segretario provinciale della Lega, Enrico Balducci, gestore dell’impianto carburanti all’epoca dei fatti. Un intervento che ha suscitato la reazione dei famigliari del giovane barese.
«Infangato il nome di nostro figlio e disonorata la memoria di un defunto», lamentano. In una nota stampa sostengono che «tristemente e ingiustamente incolpato di aver commesso una rapina in concorso con un’altra persona all’impianto carburanti a pochi chilometri dal capoluogo barese, il defunto Giacomo Buonamico, non si è mai potuto difendere dalle infamanti accuse. Unica certezza, non era un pregiudicato, non aveva alcun precedente penale, non è, pertanto, mai stato condannato per il reato di rapina».

Nel mirino «evidenti riferimenti alla famiglia Buonamico e al defunto Giacomo» dal momento che, questa è la loro tesi, il ministro Salvini ha chiamato al suo fianco, sul palco, Balducci, associando più volte il nome di quest’ultimo al «caso».
«Sono stati utilizzati termini, tra cui “il rapinatore nella prossima vita cambia mestiere” o come “in questa legge è previsto per i parenti del povero rapinatore rimborso zero” ed ancora “sono affaracci tuoi se decidi di fare il rapinatore ti assumi i rischi del tuo vigliacco mestiere”», lamentano.

Parole che i famigliari della vittima giudicano diffamatorie e per le quali annunciano di volere agire legalmente. «Abbiamo già dato ampio mandato ai nostri legali di fiducia Saverio Fragassi e Danilo Penna, il primo in sede civile e l’altro in sede penale - annunciano i genitori di Buonamico - perché possano individuare se nelle parole dell’onorevole Salvini ci siano state violazioni di legge, perseguibili ai soli fini della tutela della immagine della nostra famiglia e del decoro e dell’onore del nostro caro defunto. Non c’è alcun rispetto nei confronti dei nostri sentimenti di pietà e dolore».

Gli avvocati Saverio Fragassi e Danilo Penna, nei prossimi giorni, è riportato sempre in una nota stampa, valuteranno le eventuali azioni ed attività da compiere alla luce di quanto accaduto e tenuto conto delle affermazioni del leader della Lega e vice-premier, in occasione del pubblico comizio, seguito in diretta dai canali web e social.

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