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Puglia, allarme Bankitalia: rischio riciclaggio nel traffico di migranti

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Gli analisti: gli immigrati mediorientali trasferiscono soldi in mezza Europa appena approdati nel Centro richiedenti asilo di Bari

Mercoledì 22 Agosto 2018, 08:00

16:39

BARI - Gli addetti ai lavori parlano di incoerenza geografica dei flussi. È il fenomeno in base a cui un cittadino siriano invia soldi tramite un money transfer a qualcuno che si trova in Libia, oppure esegue un caricamento di denaro su una carta prepagata che verrà utilizzata da un nordafricano da qualche parte nel cuore d’Europa. Una situazione che in Puglia, secondo gli analisti dell’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia, si è verificata con assiduità preoccupante: tanto da poter essere considerata un pezzo del business legato al traffico dei clandestini.

Sono state 4.759 (in crescita del 5,3% rispetto all’anno precedente) le segnalazioni di operazioni sospette provenienti dal territorio pugliese, per come riassunte nell’ultimo rapporto Uif. E tra queste, appunto, si nascondono flussi di denaro che potrebbero rappresentare il pagamento del viaggio, e che costituiscono uno schema registrato in molte altre regioni. In Puglia riguarda in prevalenza persone di origine mediorientale, in Calabria gli africani, in Sicilia entrambi i gruppi etnici. E Bari, in particolare, in quanto sede di un Centro di accoglienza per richiedenti asilo, è considerata una delle principali origini di questi flussi finanziari: lo dimostrano diverse recenti inchieste in materia di immigrazione clandestina, che hanno individuato nei gestori di alcuni phone-center (luoghi di ritrovo degli immigrati, in cui è possibile anche accedere a reti di money transfer come Western Union e Moneygram) i responsabili o comunque i fiancheggiatori della tratta.

Un fenomeno sempre più intricato, ed aggravato dalla diffusione delle carte di credito prepagate e ricaricabili. Si tratta, in alcuni casi, di strumenti di pagamento totalmente anonimi, che possono essere caricati con un bonifico o anche in contanti e che poi permettono di ritirare il denaro attraverso un qualunque bancomat. Sistemi difficilissimi da tracciare, ma il lavoro di analisi è riuscito a ricostruire - anche grazie alla collaborazione delle autorità di altri Stati europei - meccanismi anche molto complessi.

L’ultima trovata in materia di riciclaggio riguarda però le videolottery, già in passato al centro di indagini relative alla presenza della criminalità organizzata. Si tratta degli scontrini rilasciati dalle «Vlt» (le macchine che si trovano nelle sale giochi) per la riscossione delle vincite, pezzi di carta che possono valere anche migliaia di euro. Siccome le macchine permettono di stampare il ticket anche dopo aver semplicemente caricato una somma di denaro (senza cioè aver giocato un centesimo), alcuni operatori del sistema del gioco legale hanno segnalato uno strano fenomeno in base al cui quegli stessi scontrini vengono riscossi a distanza di settimane dal giorno di emissione. Potrebbero, insomma, venire utilizzati per il trasferimento quasi anonimo di soldi di dubbia provenienza, e senza le limitazioni imposte al denaro contante. Un fenomeno che doveva essere stroncato dall’ultimo decreto in materia antiriciclaggio, in cui è prevista l’introduzione del ticket «parlante» (se il valore supera i 500 euro, lo scontrino deve riportare il codice fiscale del giocatore): ma il ministero dell’Economia non ha ancora predisposto il decreto con le specifiche tecniche necessarie a modificare il software delle videolottery.

Un’altra spia di fenomeni di riclaggio è il ricorso al contante. I dati nazionali mostrano una riduzione media del 2,1%, ma il Sud è ancora sopra il 13%. In questo quadro, le province di Brindisi e (soprattutto) Lecce mostrano dati altissimi: in parte - dicono gli esperti - possono essere spiegati con la minore disponibilità di servizi di pagamento avanzati, ma per il resto sono indicativi di qualcosa di diverso. Vedi, solo per fare un esempio banale, la quantità di versamenti in contanti legata agli affitti in nero delle case vacanza.

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