l’indagine
Multe, a Brindisi gli introiti sono in caduta libera (-55%)
di PIERLUIGI POTI'
Brindisini tartassati da multe e ammende? Ad analizzare l’indagine condotta e pubblicata ieri da una fonte autorevole come “Il Sole 24 Ore” non si direbbe proprio.
In tema di incassi totali dei Comuni in relazione alle infrazioni al Codice della Strada, infatti, il capoluogo messapico è al 62° posto su un campione di 107 realtà territoriali, con un introito nel 2017 di 2,57 milioni di euro: rispetto all’anno precedente si è registrata una consistente flessione, pari al 55,9%.
Ed è proprio questa la chiave di lettura più significativa dello studio condotto dalla testata economico-finanziaria (con dati elaborati dal competente Ministero), laddove Brindisi è quella che ha fatto registrare il saldo negativo più elevato, in termini di percentuale, rispetto ad ogni altro Comune della penisola, nel contesto di un fenomeno che, su scala nazionale, ha tutt’altra portata. Contrariamente, infatti, a ciò che è avvenuto nel nostro territorio, in Italia gli introiti delle Amministrazioni comunali nel loro complesso sono in netto incremento: nel giro di dodici mesi, la percentuale è cresciuta addirittura del 18% e l’incasso totale si è attestato su un miliardo e 670 milioni di euro (cifra record, peraltro, mai raggiunta in passato) rispetto a un miliardo e 420 milioni riscontrati nel 2016.
In particolare, secondo i dati pubblicati su “Il Sole 24 Ore”, in ben 88 Comuni sui 107 capoluoghi di provincia si è registrato un aumento di percentuale, mentre la flessione ha interessato solo 19 Comuni e tra questi, appunto, Brindisi detiene la “maglia nera”, con appena (si fa per dire...) 2,57 milioni di euro che, calcolato in termini di incidenza pro-capite, equivale ad un esborso di 28,6 euro per ciascun abitante (la prima è Firenze con 129,3 euro pro-capite, mentre in Puglia primeggia Lecce con un 75,7 euro pro-capite che le vale il nono posto nella speciale graduatoria su scala nazionale).
Al di là della posizione in classifica e della significativa flessione avuta rispetto all’anno precedente, va da sè che i due milioni e mezzo di euro incassati dal Comune lo scorso anno (il dato comprende sia le multe stradali, sia altre ammende, non meglio specificate) rappresentino comunque un “tesoretto” non da poco. E ciò nonostante le strade urbane siano ridotte ancora a pezzi (piene di buche e di dislivelli pericolosissimi, fonte di rovinose cadute) a causa della mancata programmazione di seri interventi di manutenzione, il che equivale a dire che l’obbligo di investire in questa direzione il denaro riveniente dalle multe comminate ai cittadini, nel nostro territorio non trova mai... terreno fertile.