processo decimabis

Mafia del pizzo a Foggia, in appello sconti di pena e 112 anni di carcere agli imputati. I NOMI

Redazione Capitanata

La sentenza pronunciata ieri pomeriggio: in primo grado il gup di Bari condannò i 22 imputati a complessivi 169 anni, riconoscendoli colpevoli a vario titolo di mafia in quanto affiliati ai 3 clan della Società

Un’assoluzione e 21 condanne con pene oscillanti da 20 mesi a 12 anni per complessivi 112 anni, 3 mesi e 20 giorni di carcere nel processo d’appello “Decimabis” a 22 foggiani coinvolti nel blitz del novembre/dicembre 2020 sulla mafia del pizzo, quando furono arrestate 43 persone. E’ la sentenza pronunciata ieri pomeriggio dalla terza sezione della corte d’appello di Bari, al termine del processo iniziato il 17 novembre del 2023. I giudici hanno ridotto le pene a 16 imputati; confermandole per altri 5; assolto il solo Ernesto Gatta dall’accusa di tentata estorsione per cui gli furono inflitti 2 anni. In primo grado il gup di Bari il 18 ottobre 2022 al termine del rito abbreviato con conseguente riduzione di un terzo delle pene, condannò tutti i 22 imputati a complessivi 169 anni riconoscendoli colpevoli a vario titolo di mafia quali affiliati ai 3 clan della “Società foggiana” (Moretti/Pellegrino/Lanza; i rivali Sinesi/Francavilla; e la batteria Trisciuoglio/Tolonese); di estorsioni; armi; duplice tentato omicidio; usura; e turbativa d’asta. Per molti reati-fine fu riconosciuta l’aggravante della mafiosità per metodi usati e/o per aver agevolato i clan.

Sconti a boss e figlio - Sentenza di condanna attesa quella pronunciata ieri perché gran parte dei 22 imputati (il 23°, Emilio Ivan D’Amato nel corso delle udienze ha desistito dall’appello per cui è diventata definitiva la condanna a 5 anni e 8 mesi per estorsione e 2 tentate estorsioni aggravate dalla mafiosità) ha rinunciato a insistere nella richiesta di assoluzione, puntando a sconti di pena.

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