Sta facendo discutere l’affidamento diretto, da parte del Comune di Foggia, di un appalto per una fornitura di arredi urbani a una cooperativa tra i cui soci c'è Maria Aprile, sorella gemella della vicesindaca e assessora All’ambiente Lucia Aprile, del M5s. Ad assegnare l’appalto è stata la tecnostruttura comunale. L’importo non supererebbe i 140mila euro per cui non ci sarebbe l’obbligo di procedura di evidenza pubblica. Inoltre la famiglia dell’assessora Aprile, a quanto si apprende, sarebbe impegnata da due decenni nel settore Multiservizi, trasporto e noleggi per il Comune di Foggia e altri enti pubblici.
La vicenda ha sollevato dubbi anche tra lo stesso Movimento 5 stelle. L’assessora ha detto di non voler rilasciare dichiarazioni precisando solo di essere "estranea a tutto».
In una nota diffusa dopo le prime polemiche, Aprile aveva comunque chiarito di avere «sempre agito in maniera trasparente e scrupolosamente rispettosa di regole e leggi. Mai ho commesso qualcosa che possa anche soltanto semplicemente imbarazzarmi, o peggio di cui possa e debba vergognarmi. Ho immediatamente sentito gli uffici di pertinenza - ha spiegato - e allertato il collega assessore ai lavori pubblici Giuseppe Galasso, ignaro di dettagli procedimentali che afferiscono esclusivamente alla sfera gestionale in capo alla Tecnostruttura e su cui nessuna ingerenza politica è ammessa». «Sono stati avviati - ha sottolineato - tutti gli opportuni approfondimenti e accertamenti che il caso richiede, poiché una qualsiasi Determina di aggiudicazione o di altra natura è un atto esclusivamente dirigenziale, predisposto da Responsabili del Procedimento o altre articolazioni della Tecnostruttura, e mai dalla politica estranea a queste procedure ma fortemente presente nel fare chiarezza e verifiche, come avverrà anche adesso».