Sabato 06 Settembre 2025 | 12:49

Morì dopo rissa in discoteca a Foggia, processo da rifare per il decesso di Donato Monopoli. La famiglia: «Risucchiati di nuovo in un mare di dolore»

 
Redazione online

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Morì dopo rissa in discoteca a Foggia, processo da rifare per il decesso di Donato Monopoli. La famiglia: «Risucchiati di nuovo in un mare di dolore»

«Donato ci ha lasciati nel 2019 dopo tanto dolore e sofferenza - ha detto il papà Giuseppe - Speriamo e stiamo facendo di tutto per ridargli dignità. È un dolore che si rinnova ogni volta e siamo stanchi»

Giovedì 06 Marzo 2025, 17:50

CERIGNOLA - La famiglia di Donato Monopoli, 26enne di Cerignola (Foggia) morto il 7 maggio 2019 dopo sette mesi di ricovero all’ospedale Casa sollievo della sofferenza a causa delle lesioni riportate in una rissa avvenuta all’esterno di una discoteca di Foggia nell’ottobre del 2018, ha nominato un consulente per il processo a carico dei presunti aggressori del giovane. Si tratta del criminologo Michel Emi Maritato, che si è occupato di altri casi di cronaca a livello nazionale. Lo scorso 14 febbraio la quinta sezione penale della Corte di Cassazione aveva stabilito che il processo è da rifare, annullando con rinvio la sentenza del processo di appello nei confronti di Francesco Stallone e Michele Verderosa, condannati in secondo grado rispettivamente a 10 e 7 anni di reclusione.

I giudici hanno ordinato un nuovo processo di appello, le motivazioni dovrebbero essere rese note a breve (termine è stato fissato in 45 giorni). In secondo grado, nel maggio 2024, la Corte d’Assise di appello di Bari derubricò in omicidio preterintenzionale la precedente condanna per omicidio volontario, con conseguente riduzione della pena. La Corte d’Assise di Foggia, infatti, nel giugno del 2022 aveva condannato a 15 anni e 6 mesi Stallone e a 11 anni e 4 mesi Verderosa.
La famiglia spera, con la nomina del consulente, «di fare chiarezza in un mare di dolore in cui siamo stati nuovamente risucchiati». «Donato ci ha lasciati nel 2019 dopo tanto dolore e sofferenza - ha detto il papà Giuseppe -. Speriamo e stiamo facendo di tutto per ridare dignità a Donato. E’ un dolore che si rinnova ogni volta e siamo stanchi».

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