FOGGIA - Due infermieri sono stati aggrediti in Puglia nelle ultime 24 ore, in provincia di Lecce e a Foggia. Questa mattina un uomo in attesa al pronto soccorso del Policlinico Riuniti di Foggia ha schiaffeggiato un infermiere di circa 30 anni impegnato nel triage. L’aggressore, un uomo di 48 anni che probabilmente voleva saltare la fila, è stato denunciato per lesioni dalla polizia intervenuta sul posto.
«Questo episodio - commenta Paola Caporaletti, direttrice del pronto soccorso - ha causato interruzione di pubblico servizio con disagi legati alla necessità di modifica delle postazioni e ulteriori attese per gli operatori e gli utenti».
Ieri, invece, nell’ospedale di Galatina, un altro infermiere è stato aggredito con calci e pugni, anche al volto, dall’accompagnatore di una paziente in attesa di valutazione. Secondo quanto comunica l’Asl di Lecce, un medico ha provato a placare l’aggressore ma è stato a sua volta minacciato di percosse.
«Un episodio gravissimo - dichiarato il direttore generale dell’Asl Stefano Rossi - per cui, durante una intensa mattinata di lavoro, come tante in questo periodo in particolare, in una struttura della sanità pubblica, è stata violata l’incolumità dei nostri operatori sanitari. Non è un fatto accettabile né contestualizzabile. Purtroppo casi di aggressioni e minacce non sono più così rari e mettono a dura prova la vita lavorativa delle strutture di Emergenza Urgenza in particolare, contribuendo a creare un clima di tensione e paura, anche tra gli utenti che, per puro caso, si ritrovano testimoni di episodi di violenza».
L’uomo che ha aggredito l’infermiere del pronto soccorso dell’ospedale Santa Caterina Novella a Galatina è il marito di una paziente che era andata in ospedale per uno stato ansioso. Spazientito perché sua moglie, a cui era stato assegnato un codice verde, tardava ad essere visitata, si è scagliato contro il giovane infermiere che ha riportato vari traumi e ha avuto una crisi ipertensiva. I medici gli hanno assegnato una prognosi di 15 giorni. Identificato dai carabinieri, l’aggressore è stato denunciato a piede libero con l'accusa di lesioni personali gravi a personale esercente la professione sanitaria. La moglie, una volta visitata, ha rifiutato le cure ed è tornata a casa