FOGGIA - Strisce pedonali arcobaleno davanti al Comune di Foggia per sensibilizzare la comunità contro ogni forma di discriminazione e violenza basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. L’appuntamento si è svolto alle ore 16 davanti al Comune di Foggia, dove i volontari del Comitato organizzatore del Foggia Puglia Pride hanno realizzato la segnaletica colorata con il contributo di attivisti e di quanti vorranno partecipare all’iniziativa. Proprio le strade limitrofe a Palazzo di Città saranno attraversate in occasione della grande parata del “Foggia Puglia Pride”, in programma sabato 10 giugno per vivere una manifestazione colorata, pacifica, festosa, di rivendicazione e affermazione dei diritti. Quelli della comunità lgbtqia+.

La realizzazione delle strisce pedonali arcobaleno, dunque, rientra nell’ambito della campagna di sensibilizzazione e di animazione territoriale del progetto “Che genere di rispetto” promosso dall’ats composta da Arcigay Foggia “Le Bigotte” (ente capofila), cooperativa sociale Kaleidos, Comune di Cerignola e Provincia di Foggia, e finanziato dall’UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) nell’ambito del Pon Inclusione FSE 2014 – 2020. Quello del 10 giugno è un appuntamento importante per tutto il territorio, che anche in questa circostanza coinvolgerà la comunità lungo un percorso che animerà le strade del capoluogo Dauno per ricordare a tutti che l’importante è “Amarsi e fare rumore”, come recita il tema di questa edizione seguendo l’esempio di Sylvia Rivera e Marsha P. Johnson che la notte del 28 giugno 1969 sfondarono il muro dell’oppressione.
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Anche per questo, il progetto “Che genere di rispetto” nasce dalla constatazione che nonostante dai moti di Stonewall del 1969 la sensibilizzazione nei confronti della comunità lgbtqia+ abbia fatto passi da gigante, l’accettazione e la tutela di chi si definisce “queer” non è affatto scontata: pregiudizi, discriminazioni, comportamenti omofobici sono purtroppo ancora all’ordine del giorno, e in Italia, anche dal punto di vista giuridico e legale, il vuoto normativo da colmare è ancora enorme. Per questo, c’è bisogno di interventi che aiutino a riflettere, pensare, sensibilizzare la comunità del territorio, ponendo un focus particolare agli operatori della pubblica amministrazione rispetto al tema identità di genere.
















