il caso

Foggia, nuovo esposto: Amiu torna nel mirino dei cittadini

Redazione Foggia

C'è già un'inchiesta aperta. La raccolta differenziata non decolla, «indecenti» i cassonetti lasciati nelle strade

FOGGIA - Amiu torna nella bufera, l’indagine avviata dalla Procura di Foggia su segnalazione dei cittadini (di cui la Gazzetta ha riferito ieri in edizione nazionale) non c’entra. Almeno per il momento. È un fuoco che covava sotto la cenere dei pessimi risultati della raccolta differenziata nei primi quattro mesi del 2023, situazione che fa il paio con la desolante coreografia dei cassonetti rotti e maleodoranti che la società titolare di un nuovo contratto di servizio (nove anni) continua a tenere in città. Il comitato dei cittadini è passato perciò con contrattacco: lo stesso che ha presentato l’esposto alla Procura, ha integrato la prima denuncia più volte e ora vi aggiunge i dati sulla differenziata. «I nuovi dati, a differenza di quelli diffusi in precedenza sono reali», dopo l’intervento del prefetto Cardellicchio, commissario del Comune di Foggia. «Questi dati - rilevano le associazioni La Società Civile di Foggia, Konsumer, Italia di Foggia e Italia Nostra di Foggia che hanno firmato il dossier - non sono dopati da quantitativi di rifiuti inerti o addirittura falsi, come illustrato nei precedenti esposti e riconosciuto dal Comune. Mostrano percentuali sconcertanti, degne delle favelas sudamericane. La percentuale media è inferiore al 15%, ben lontana da quelle millantate in sede di rinnovo contrattuale».

Le associazioni precisano di essere state quasi costrette a monitorare il comportamento di Amiu, «data la protervia dei nostri interlocutori». «Sarebbe opportuno - si legge nel nuovo esposto - che la Commissione valutasse l’opportunità di risolvere il contratto, basato su presupposti ben diversi dalla realtà. È bene ricordare che i cittadini foggiani pagano un prezzo pro-capite altissimo per il servizio di raccolta, paragonabile a quello di realtà dove si svolge la raccolta porta a porta e la percentuale di differenziata si attesta intorno al 65%. Con questi numeri i costi – successivi – per mandare in discarica l’indifferenziato saranno altissimi per la cittadinanza e per l’ambiente».

Numeri e episodi che suffragano il comportamento delle associazioni. «Questi dati - scrivono - sono l’ulteriore conferma della fondatezza dei nostri rilievi, che da mesi avanziamo alle autorità competenti, prima, durante e dopo la firma del contratto che per nove anni vincola la cittadinanza foggiana. In occasione dello svolgimento del Giro d’Italia, che ha fatto tappa a Foggia, le strade interessate all’evento sono state oggetto di una vera e propria scenografia, per non dire messinscena. Ai bordi delle strade sono stati posizionati cassonetti immacolati. Il giorno dopo il passaggio della gara ciclistica, tali cassonetti nuovi sono stati rimossi e sostituiti con quelli precedenti, che in molti casi sono danneggiati o comunque malridotti. Evidente segnale della consapevolezza dei vertici di Amiu della loro indecenza».

«Tale spunto - sottolineano - ci induce a segnalare la sistematica violazione (che si protrae da diversi anni e senza soluzione di continuità negli scorsi mesi, anche dopo la firma del nuovo contratto) dell’obbligo contrattuale di sostituire i cassonetti. In tutta la città, è possibile rilevare la presenza di cassonetti non a norma, in quanto privi finanche del coperchio, con sicuro danno per il decoro urbano e potenziale danno alla pubblica salute».

Privacy Policy Cookie Policy