l'allarme
Foggia, due casi che preoccupano da variante Delta
Il focolaio a Ordona, tre i contagi rilevati (nessun decesso) ieri in Capitanata
Foggia - Restano molto bassi i contagi in provincia di Foggia, appena 3 quelli registrati ieri dal Servizio epidemiologico regionale. Tuttavia allarmano i contagi da variante Delta (o inglese) dopo i due casi rilevati a Ordona così come comunicato dall’Asl Foggia al sindaco Adalgisa La Torre. «Le persone risultate positive - ha detto il primo cittadino - sono state immediatamente messe in isolamento e continuamente monitorate. Proprio adesso che tutti pensavamo che il peggio fosse passato, non bisogna abbassare la guardia».
Trentacinque i casi positivi rilevati in tutta la regione, su 7.213 tamponi effettuati. Non ci sono tuttavia decessi. La provincia con il maggior numero di contagi è ancora quella barese (8) seguita dalla provincia di Brindisi (7). Si segnalano inoltre 243.761 pazienti guariti mentre sono 2.938 i casi attualmente positivi in Puglia.
Non si arrestano comunque i vaccini. Sono 536.532 le dosi somministrate complessivamente in provincia di Foggia dall'avvio della campagna vaccinale. Ad oggi ha ricevuto almeno una dose il 57,8% della popolazione vaccinabile (con 350.602 prime dosi); ha invece concluso il ciclo vaccinale il 30, 6% (con 185.730 seconde dosi).
Continuano le somministrazioni nei punti vaccinali, negli hub e ad opera dei medici di medicina generale. Per fronteggiare i disagi collegati alle elevate temperature si stanno adottando misure volte a garantire l'ideale comfort climatico all'interno dei punti vaccinali non climatizzati.
Nel dettaglio, fino a ieri mattina, in provincia di Foggia, avevano ricevuto la seconda dose: 43.642 persone estremamente vulnerabili su 51.208 che hanno ricevuto la prima dose; 11.553 caregivers su 16.421 che hanno ricevuto la prima dose; 35.244 ultraottantenni (pari all'85,8%) su 38.386 che hanno ricevuto la prima dose (pari al 93,5%); 31.922 persone di età compresa tra 79 e 70 anni (pari al 55,9%) su 51.927 che hanno ricevuto la prima dose (pari al 91%); 36.872 persone di età compresa tra 69 e 60 anni (pari al 50,6%) su 63.376 che hanno ricevuto la prima dose (pari all'87%); 41.270 persone di età compresa tra 59 e 50 anni (pari al 45,2%) su 67.995 che hanno ricevuto la prima dose (pari al 74,5%); 19.535 persone di età compresa tra 49 e 40 anni (pari al 22,7%) su 51.045 che hanno ricevuto la prima dose (pari al 59,2%); 11.842 persone di età compresa tra 39 e 30 anni (pari al 16,6%) su 35.475 che hanno ricevuto la prima dose (pari al 49,9%); 8.959 persone di età compresa tra 29 e 17 anni su 38.831 che hanno ricevuto la prima dose.
I medici di medicina generale hanno somministrato in tutto 138.886 dosi di cui 17.495 a domicilio.