Lo studio

S. Giovanni Rotondo: una speranza per la sclerosi multipla dal trapianto di cellule staminali

Filippo Santigliano

Conclusa la prima fase della sperimentazione: i risultati tra un anno

In occasione della Giornata mondiale sulla sclerosi multipla, in programma il 30 maggio, la Pontificia accademia per la vita del Vaticano e il suo presidente monsignor Vincenzo Paglia annunciano con l’associazione Revert e la Fondazione «Casa Sollievo della Sofferenza» la conclusione della sperimentazione clinica di fase uno che prevede il trapianto di cellule staminali cerebrali umane in 15 pazienti affetti da sclerosi multipla secondaria progressiva.

La sperimentazione, coordinata e finanziata dalla Casa Sollievo della Sofferenza e da Revert onlus con il patrocinio della Fondazione «Cellule Staminali» di Terni è stata realizzata anche grazie alla collaborazione con l’Azienda ospedaliera di Terni, l’Università di Milano Bicocca e l’ospedale Cantonale di Lugano. Nonostante l’emergenza covid-19 i clinici, i responsabili della produzione del farmaco, i ricercatori, i neurologi ed i neurochirurghi del team hanno unito gli sforzi e sono riusciti a tutelare i pazienti e, allo stesso tempo, a non interrompere la sperimentazione.

L’ultimo paziente è stato trattato il 20 maggio. La sperimentazione di fase I, autorizzata dalle competenti commissioni dell’Istituto superiore di sanità e dell’Agenzia italiana del farmaco, Aifa, dalla omologa svizzera Swissmedic e a livello europeo, è iniziata a gennaio 2018 con il ricovero del primo paziente e costituisce il primo passo verso lo sviluppo di un protocollo sperimentale per trattare i pazienti di sclerosi multipla con il trapianto di cellule staminali cerebrali umane di grado clinico. Scopo del trial è verificare la sicurezza del trattamento e le possibili azioni neurologiche.

I 15 pazienti previsti nel protocollo sono stati suddivisi in quattro gruppi e trapiantati con dosi crescenti di cellule: gli ultimi sei hanno ricevuto il dosaggio più elevato (24 milioni di cellule). Tutti i pazienti sono stati dimessi dopo 48 ore di osservazione in seguito al trapianto e non hanno manifestato effetti collaterali nell’immediato post-operatorio o nei mesi a seguire. Le équipe cliniche proseguiranno l’attività di monitoraggio per almeno un anno dopo l’intervento.

«Siamo felici di annunciare questo importante traguardo nella sperimentazione in corso con cellule staminali cerebrali. Aspettiamo adesso il follow-up a un anno e la sottomissione nei tempi più brevi possibili del protocollo per la fase 2 in questa grave malattia», spiega Angelo Vescovi, direttore scientifico di Casa sollievo, che aggiunge: ««Un fiore all’occhiello per il nostro Paese, rendiamo queste cellule disponibili per le attività di ricerca in tutto il mondo, in particolare ai gruppi di ricerca che al momento non possono implementare nuove sperimentazioni proprio per la mancanza di cellule appropriate».

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