CONTRATTO SVILUPPO

Foggia, si svuota il portafoglio del «Cis»

Massimo Levantaci

Con 280 milioni bisognerà tagliare i progetti, la cabina di regia: «Solo un anticipo?»

FOGGIA - 

La Capitanata avrà una dotazione di 280 milioni dal Contratto istituzionale di sviluppo, l’annuncio del ministro Luigi Di Maio alle organizzazioni agricole domenica a Foggia ha trovato conferma nelle parole del ministro del Sud, Barbara Lezzi. Ma non si può dire che il finanziamento per costruire nuove strade, una diga, rilanciare il turismo sul Gargano abbia messo tutti d’accordo all’interno della cabina di regia che non ha ancora completato il suo lavoro di selezione dei progetti cantierabili da presentare a Palazzo Chigi. Sulle prime la somma pare essere assolutamente insufficiente per soddisfare quei 5-6 punti d’impatto del programma concordato con il governo per risollevare le sorti dell’economia foggiana.
Erano state indicate alcune priorità dagli amministratori locali nei tre incontri sin qui convocati dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Peraltro lo screening dei progetti continua: entro il 21 maggio la cabina di regia dovrà trasmettere a Invitalia le sue valutazioni sugli altri progetti presentati dai comuni. Per questo sorge il dubbio che la dotazione di 280 milioni sia solo un anticipo per cominciare ad aprire i cantieri. Nessuno però lo dice apertamente e anche al tavolo ristretto con le organizzazioni agricole la domanda è rimasta in sospeso. Il ministro Lezzi ha poi aggiunto che il capitale messo a disposizione del «Cis» andrà a integrarsi con altre risorse finanziarie, ma anche qui non si capisce quali.
Se sono quelle del patto per la Puglia, allora diciamo subito che alcune tipologie di interventi, pur simili, non possono essere assimilabili. Facciamo un esempio: nel patto (636 milioni) 250 milioni riguardano appalti stradali, sostanzialmente manutenzione straordinaria delle strade provinciali, già assegnati nel portafoglio dell’Anas. Con i soldi del Cis invece si vorrebbe reperire finanziamenti per due grandi cantieri stradali: la regionale numero 1 (dal casello di Candela a quello di Poggio Imperiale) e la superstrada del Gargano con il congiungimento da Mattinatella a Vico. La cabina di regia valuta di poter destinare a questi due interventi strutturali almeno un terzo delle risorse del Cis, facendo leva su una disponibilità di cassa di 700-800 milioni. Adesso bisognerà rivedere i conti e forse rinunciare a qualcosa? Altro esempio, la diga di Piano dei limiti: è il più oneroso degli interventi proposti, ricordiamo che nel vecchio piano di Bacino (anno 2002) furono stanziati dal governo 118 milioni solo per il primo lotto dei lavori.

E poi ci sono i progetti dei privati «chiavi in mano», paracadutati nel Cis d’ufficio nel senso che la cabina di regia li ha trovati già belli e pronti sulla scrivania del premier: parliamo dell’investimento proposto da Leonardo (76 milioni), Casa Sollievo della Sofferenza (20) e dalla Fondazione Angeli di Padre Pio (10). Pur calcolando un finanziamento in quota parte fino al 50% dell’investimento, la coperta dei 280 milioni sembra tuttavia abbastanza corta per farci entrare tutto. Servirà dunque un chiarimento, ma è difficile che possa avvenire prima delle elezioni europee. A meno che non si sia trattato di annunci-spot a uso e consumo della campagna elettorale e poi dopo il 26 si cercherà di reperire altre somme. Nessuno lo dice apertamente, ma tutto lascia supporre che il governo non abbia detto ancora tutto sul Cis.
L’impressione del presidente della provincia, Nicola Gatta, è che a stretto giro il governo si farà sentire: «Il presidente del Consiglio dovrebbe convocarci per la fine del mese - commenta - naturalmente potrebbe informarci anche prima attraverso Invitalia. Noi stiamo completando il nostro lavoro - annuncia Gatta, coordinatore della cabina di regia a Palazzo Dogana - scegliendo attraverso il criterio che ci siamo dati con il governo: precedenza solo ai progetti immediatamente cantierabili. La linea, almeno fino a nuovo ordine, resta questa ed essendo arrivata direttamente da Palazzo Chigi ritengo che i soldi per finanziare almeno le priorità ci siano».

Privacy Policy Cookie Policy