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Dagli scarti del caffè si otterranno funghi

Dagli scarti del caffè si otterranno funghi

 
Dagli scarti del caffè si otterranno funghi

Premiato a Torino

Mercoledì 18 Luglio 2018, 10:47

C’è anche il giovane foggiano Luca Latini, studente di ingegneria meccanica del Politecnico di Bari, tra i 5 pugliesi ideatori del progetto «HowtUyoga» rivolto ai produttori di caffè della Tanzania in Africa e premiato dalla fondazione Lavazza nel corso del festival dello sviluppo sostenibile svoltosi a Torino nei mesi scorsi. «Il nostro progetto» spiega il foggiano Luca Latini che vi ha lavorato insieme a Ivano Bilanchi di ingegneria informatica sempre del Politecnico, Francesco Forina pure studente di ingegneria meccanica, Lorenzo Parrulli della facoltà di medicina dell’ateneo barese e con la supervisione di Barbara Scozzi docente di ingegneria economico-gestionale sempre del Politecnico, «mira a differenziare la produzione dei piccoli produttori di caffè, utilizzando gli scarti agricoli-industriali per produrre funghi: il reddito delle famiglie cui ci rivolgiamo dipende dalla sola produzione di caffè, mentre l’obiettivo del progetto è quello di introdurre un virtuoso modello di economia circolare fondato su rivalorizzazione e sostenibilità: per cui la missione è quella di introdurre in Tanzania un’attività semplice, remunerativa e sostenibile come la coltivazione di funghi».

La scelta è caduta sui funghi «perché si richiede un basso investimento iniziali, e questa riteniamo sia l’opzione adatta per una regione con problemi sociali ed economici come la Tanzania. Peraltro» aggiungono i promotori dell’iniziativa talmente innovativa da meritarsi il primo premio al festival dello sviluppo sostenibile «una accurata selezione delle specie da proporre e che prediliga quelle più valide a livello nutritivo e farmacologico, fa sì che questa iniziativa apporti benefici sul piano alimentare e medico. Con la fondazione Lavazza andremo in Tanzania per raccogliere dati utili per realizzare concretamente l’idea».

Il concorso il cui atto finale è stata celebrato nel capoluogo piemontese era rivolto a studenti degli atenei italiani che fanno parte della «rete delle università per lo sviluppo sostenibile». Tra gli atenei che hanno partecipato al concorso, oltre al Politecnico di Bari che si è aggiudicato il primo posto, c’erano anche il Politecnico di Torino piazzatosi al secondo posto; e l’Università di Tor Vergata di Roma che si è piazzata al terzo posto. «Il concorso ha avuto come principale tema e metro di giudizio la sostenibilità economica, sociale, ambientale e il nostro progetto “HowtUyoga”» dicono dal team vincente «ha soddisfatto tutti questi requisiti, compresi quelli energetici: l’energia necessaria alla varie fasi di produzione verrà recuperata da fonti rinnovabili e sostenibili come energia solare-termica. Perchè questo nome? Perché uyoga vuol dire in lingua kiswahili fungo; mentre “how” in inglese significa come fare».

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