Sulla carta è stato espulso e deve essere rimpatriato ma per il momento resta in Italia perchè non ha un documento valido per il rimpatrio. Il 20enne guineiano Bangaly Berete, responsabili di alcuni disordini al Cara di Borgo Mezzanone, è stato destinatario di una revoca del permesso di soggiorno per motivi umanitari. Il 25 giugno il giovane è stato condannato a tre mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato.
Si tratta di soggetto violento che più volte è entrato abusivamente all'interno della mensa del Cara di Borgo Mezzanone mettendo tutto a soqquadro ed in una occasione ha mostrato una pistola, rivelatasi poi giocattolo, simulando di sparare. Ha dichiarato, altresì, agli operatori dell'ente gestore di voler sottrarre una pistola e di aver intenzione di sparare ai presenti.
Per questo motivo sia la commissione territoriale prima che il Questore dopo, gli hanno revocato il permesso di soggiorno concesso per motivi umanitari. Lo straniero è stato rintracciato dal personale dell'Ufficio immigrazione della Questura nel Cara di Borgo Mezzanone e il prefetto ha emesso emesso nei suoi confronti, il decreto di espulsione con accompagnamento immediato alla frontiera. Ma il provvedimento non è immediatamente eseguibile, essendo il soggetto in questione, sprovvisto di documento valido per il rimpatrio: quindi è stato accompagnato presso il CPR (centro per il rimpatrio) di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza.