Il commento

Parliamo di periferie, «buco nero» delle città italiane

Nicola Zambetti, segretario nazionale Sunia

Non basta il controllo delle forze dell’ordine, è necessaria una legge quadro nazionale di riforma degli enti di gestione del patrimonio pubblico

I brutti episodi avvenuti in questi giorni a Caivano e Palermo hanno scosso le coscienze di tutti e ci domandiamo cosa bisogna fare affinché questi episodi non accadano più. Dopo le iniziative di solidarietà e vicinanza alle vittime, lo Stato deve dare risposte strutturale attraverso interventi sociali e riqualificazione dei quartieri popolari.

Queste tragedie hanno riportato all’attenzione i problemi delle periferie delle nostre città.

Periferie nate per dare una risposta alla emergenza abitativa e cresciute per decenni senza servizi di vicinanza, centri di aggregazione sociali e culturali.

Le iniziative messe in campo in questi anni dalle associazioni di promozione sociali, dai servizi sociali comunali, dalle scuole e dalle forze dell’ordine incontrano grandi difficoltà nell’operare a riportare legalità e fiducia dei residenti nello Stato.
Un milione di famiglie vive, nel nostro paese Italia, in alloggi pubblici. Il 70% di questo patrimonio è ubicato nelle periferie delle città. Patrimonio che necessita di interventi di consolidamento statico ed efficientamento energetico che deve essere accompagnato da iniziative che coinvolgono gli abitanti a collaborare con lo Stato per migliorare la qualità della vita delle persone e di conseguenza dei quartieri.

Per fare ciò non basta controllare con le forze dell’ordine il territorio è necessaria una legge quadro nazionale di riforma degli enti di gestione del patrimonio pubblico che valorizzi la partecipazione dei residenti nella riqualificazione urbana e sociale del quartiere. Sono necessari investimenti continui come, ad esempio, il super bonus edilizio 110% solo per l’edilizia pubblica che può essere una soluzione di breve e lungo tempo alle manutenzioni degli alloggi.

Il Governo, il Parlamento non può parlare di periferie solo quando succedono fatti così brutti e non fare proposte per interventi costanti di integrazione e recupero delle famiglie nei valori della legalità e della fiducia nello Stato.

Il Governo dove avviare un confronto con le parti sociali per predisporre un piano casa nazionale di sviluppo e riqualificazione del patrimonio pubblico Il coordinamento delle istituzioni comunali devono aiutare le famiglie a vivere i quartieri in sicurezza. Quando una famiglia abbandona un alloggio per andare in altra zona della città ritenute più sicure o una famiglia bisognosa rifiuta l’assegnazione di un alloggio pubblico in determinate zone della città per problemi di vivibilità è una sconfitta per lo Stato che non riesce a garantire la sicurezza delle persone e fa crescere la sfiducia nelle istituzioni.

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