IL COMMENTO
I «formidabili» 600 che gestiranno i miliardi del Pnrr
Perché il Governo non pesca nella pianta organica della Regione Puglia gli esperti per questo compito?
Il Governo ha realizzato una piattaforma di servizi a sostegno di Regioni, Province e Comuni per gestire e attivare i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da 222 miliardi di euro. Piattaforma che il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha definito come una «potenza di fuoco di oltre 600 professionisti subito a disposizione degli enti locali per accelerare la realizzazione degli obiettivi. In particolare al Sud». Una certa enfasi, laddove sarebbe stata preferibile più scaramanzia: l’ultimo a parlare di potenza di fuoco nell’annunciare iniziative di governo fu l’allora presidente Conte. Sappiamo come è finita. E le potenze di fuoco, di questi tempi, sarebbe meglio non evocarle. Ma tant’è: la montagna dei 222 miliardi di euro del PNRR vale ogni entusiasmo e ogni sforzo, pur di spendere bene questo denaro. Ma, anche, qualche riflessione.
La piattaforma, per esempio: induce a pensare alla burocrazia digitale, diventata temibile quasi quanto quella cartacea.
La burocrazia, in Italia, si sa è in grado di spegnere qualsiasi potenza di fuoco con uno sputo. Poi, i formidabili 600: In base a quali criteri sono stati individuati? La domanda sarebbe inutile, ma non nell’Italia dei carrozzoni, dei tengo famiglia e della (im)meritocrazia. Ed essendo i migliori, lo Stato ovviamente li pagherà in quanto tali. Ora: in Italia ci sono (Osservatorio CPI) oltre 668mila dipendenti pubblici negli enti locali. Di cui il 29% nelle società controllate da Regioni, Comuni, Province. Nei soli Comuni ( Ifel-Anci) lavorano 450.337 persone. La Regione Puglia, per dire, circa 30mila e trecento dipendenti. Periodicamente - sempre a spese dello Stato, cioè di tutti noi - e ad ogni livello di funzione e professionalità, essi seguono corsi di formazione, aggiornamento eccetera. Perché non cercare i 600 tra questi? Prepararli, motivarli, aggiornarli per il grande compito cui sarebbero stati chiamati. Perché in questo Paese sopravvive questa sorta di westerniana memoria dell’arrivano i nostri, (che nostri in senso stretto non lo sono mai) dando sempre per scontato siano migliori degli altri, quelli che, lavorandoci, del proprio territorio conoscono tutto? Si potrebbe obiettare che il Governo voglia avocare a sé (come fu per i vaccini Covid) la gestione di una faccenda delicata e importante quale il Pnrr è, per non commettere errori che possano comprometterne la riuscita: bene. Anzi, male: e le Regioni, oltreché ad assorbire denaro pubblico, che funzione hanno? Del resto: furono chiamati i migliori, tra i formidabili dei Palazzi romani, per affrontare la pandemia ai tempi dell’allora Governo Conte e della cosiddetta potenza di fuoco annunciata durante le indimenticabili dirette tv di mezzanotte: partorirono i banchi a rotelle e le primule, mascherine inutili. Si dirà: quello è il passato. Sì, vero: i governi passano, cambiano, on mescite infinite. Ma l’Italia è sempre una. Immutabile.